Da 15 giorni stanno presidiando Piazza Italia, ma nonostante questo non lasciano sguarnito il loro fondamentale servizio: andare a prendere i malati con le ambulanze, saperli gestire, gestire il tele-soccorso rivolto agli anziani e collaborare con 700 volontari sparsi su tutto il territorio regionale.
Stiamo parlando dei professionisti della Croce Rossa, della Croce Bianca e della Stella d'Italia. Associazioni non a scopo di lucro, ma che danno da lavorare ad oltre 200 famiglie, che da 120 anni hanno maturato sul campo l'umanità e l'esperienza per un servizio sociale e sanitario fondamentale.
Ma ora, da qui la protesta, quel posto di lavoro è messo a rischio: l'europa vuole privatizzare prevalentamente il servizio di trasporto. A Città di Castello già esiste una cooperativa di fuori regione che si occupa del servizio. E non mancano le polemiche anche degli utenti e rivali. Le associazioni oggi sono state ascoltate dalla Prima Commissione regionale guidata da Olivier Dottorini.
I lavoratori vogliono una gara dove però le associazioni che lavorano da sempre con la sanità possano concorrere - alcuni bandi l'escludono perchè non sono iscritte alla camera di commercio - e allo stesso tempo ci siano nel bando dei parametri che tengano conto della loro professionalità, esperienza e anche per le attività collaterali che portano avanti con i volontari (dalle gare sportive ai grandi eventi).
Il rischio è quello che a vincere con un sotto costo importante la gara siano delle grandi cooperative di fuori regione. per le associazione di volontariato evidenziano che il loro personale viene assunto solo dopo 5 di formazione; mentre quelli privati dopo un solo corso di 10 giorni e con stipendi inferiori ai mille euro. Poco, dicono, per chi deve aiutare a salvare vita.
I rappresentanti Aldo Calvani presidente Anpas, Michele Belladonna (Cisl) e Enzo Turchi (Cgil) hanno inviato la Giunta a prendere provvedimenti prima con una determina in vista delle prossime gare e poi con una legge quadro all'interno della Riforma sanitaria che da domani si discuterà in Consiglio regionale.
Dall'audizione è anche emerso il diverso comportamento tenuto dalle Asl, rispetto al quale è stato presentato ricorso al Tar, proprio perché alcune avrebbero ammesso le associazioni al bando di gara ed altre no. Diversità di comportamento è stato fatto notare, “anche rispetto ad altre assunzioni in ruolo, nelle quali è stato giustamente favorito chi come loro aveva alle spalle cinque anni di lavoro e non due settimane di corso professionale”.