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Cronaca Centro Storico

San Costanzo, la degustazione del torcolo diventa un'abbuffata: ecco il decalogo del "gozzone"

Abbuffata di tòrqlo e mutamenti antropologici del pubblico gaudente

Abbuffata di “tòrqlo” al centro storico. Secondo tradizione, per San Costanzo i forni della città (di dentro e fuori le mura) si sfidano a singolar tenzone. Un tempo era prevista anche la gara vera e propria, mentre oggi si tratta di una semplice rassegna, seguita da centinaia di persone. Tanto più numerose, in quanto si può celebrare la comunione golosa col santo “a gràtise”!

È anche mutata la composizione antropologica del pubblico: un tempo erano i perugini del Centro ad affollare il prolungato stand, piazzato in corso Vannucci, lungo Palazzo dei Priori. Oggi la folla comprende anche perugini di fuori le mura, studenti italiani e stranieri (tanti i cinesi imboscati), badanti dell’est e altro.

Ecco le categorie antropologiche dei consumatori di tòrqlo a sbafo.

L’impaziente. Quello che dalle 11 (la degustazione comincia alle 12) si aggira, con fare apparentemente distratto, in zona a “pijà l posto”.

Il disgustato. Quello che “per carità: ta me l tòrqlo mme piace!” e lo mangia solo “per devozzione”.

L’irrispettoso. Quello che si piazza sul lato Fontana Maggiore, ben sapendo che il senso giusto è dal Portale del Maitani in su. Così comincia direttamente dal vin santo: l’unica cosa che “n se pòl’arportà”.

Il ragioniere. Quello che si piazza, a gambe divaricate, davanti ai vassoi, e non molla il posto finché “nn’ha visto la fine”.

L’esploratore. Quello che “se fa da na parte e l’asaggia tutti”.

Il casual. Quello che si butta a caso e “dua chiappo chiappo!”, pur de magnà.

L’accaparratore (specialmente donne). “M pezzo m bocca e m pezzo ntla borza”. Quello che, con aria disinvolta, insacca in apposito contenitore (buste, sacche di stoffa, borse portate appositamente) per “fall’asaggià ta quilli de casa”.

L’incontentabile. Quello che “fanno tutti schifo” perché “quilli dl’anno scorso èron mèjo” (esattamente come le luci e l’albero di Natale) e che “cià colpa l Comune che ggne fa la multa”.

Il polemico. Quello che “i politici èn tutti magnoni” e intanto si sbafa tòrqlo “a quattro ganasse”!

L’insaziabile. Dopo mezz’ora di baldoria è tutto finito. C’è chi non ne avuto abbastanza e si lamenta perché i forni devono imparare a portarne di più, seguendo il detto “si nn’avanza, n basta”!

Ecco il decalogo del gozzone.

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