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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Madonna Alta

"Davanti San Bevignate non cemento ma cultura": continua la protesta dei cittadini

In un incontro, indetto e coordinato da Italia Nostra e “La città di tutti”, si è voluto ancora una volta discutere, dell’ormai ben nota vicenda, di uno “Steccone” davanti a S. Bevignate. Chiesto lo stop della cementificazione selvaggia

Riceviamo e pubblichiamo l'analisi di alla Conferenza stampa di questa mattina su San Bevignate che rischia di essere offuscata da una colata di cemento per realizzare uno studentato universitario

di Giuliano Cianelli

"Davanti San Bevignate non cemento ma cultura"Con questo è stato lo slogan, il Coordinamento delle Associazioni socio culturali perugine, si è convocato per una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina, presso la Sala Fiume di Palazzo Cesaroni. Questo incontro, indetto e coordinato da Italia Nostra e “La città di tutti”, ha voluto ancora una volta discutere, dell’ormai ben nota vicenda, di uno “Steccone” davanti a S. Bevignate.

Nei vari interventi, che si sono succeduti con i rappresentanti delle Associazioni presenti, è stata ripetuta e motivata, la denuncia d’inopportunità a mantenere questo progetto, per la costruzione del nuovo eco mostro in cemento nella nostra Città. Il discusso progetto, contrariamente a quanto vuole lasciare intendere le Istituzioni; i cittadini di Perugia ne sono venuti a conoscenza solo all’inizio dei lavori di scavo, davanti alla Chiesa di S. Bevignate.

A difesa della loro arbitrale scelta, portata avanti nel silenzio più assoluto, sia dall’Università di Perugia come dalla Regione dell’Umbria e il Comune di Perugia, con l’ avvallo della Sovraintendenza ai Monumenti, a loro dire, le proteste che stanno riecheggiano da diverse settimane, sulla stampa locale come negli incontri pubblici, sono soltanto pretestuose polemiche, messe in atto per contrastare, il libero corso nella campagna elettorale, che dovrebbe riconfermare l’ attuale Giunta comunale in carica, con il suo Sindaco Boccali.

Forse gli amministratori uscenti stanno facendo i loro conti senza l’oste? Vedremo dunque, come si svilupperà tutta questa intricata vicenda nelle prossime settimane.Le motivazioni principali di contestazioni verbali, elencate dai vari intervenuti, durante l’incontro con la stampa, sono state essenzialmente queste: L’inopportunità di costruire un nuovo collegio studentesco, in questo periodo, che vede da anni, una forte riduzione delle presenze di studenti a Perugia, questa dovuta, sia alla scarsa qualità di offerta formativa e organizzativa degli atenei stessi, come dal clima d’insicurezza, che a torto o a ragione, continua a riecheggiare nelle cronache della stampa internazionale.

L’altra motivazione di contestazione emersa, è quella di continuare a cementificare il territorio perugino, piuttosto che progettare un recupero del patrimonio esistente, attualmente in stato di abbandono, vedi i vari edifici delle ex strutture ambulatoriali in via del Giochetto, o l’ex carcere di Piazza Partigiani, come il complesso dell’ ex Fiat in via della Pallotta, o l’ex Tabacchificio in via Cortonese e volendole ancora elencare, ben altre strutture, quasi una piccola città nella città, di edilizia pubblica, in totale stato, di abbandono e degrado. 

Si è fatto anche notare che non sarà certamente edificante ed agevole, ai futuri studenti che verranno a Perugia, vedersi collocati davanti a un Cimitero, seppure Monumentale, certamente poco edificante e gioioso, a questo andrà ad aggiungersi anche le difficoltà di spostamento, dagli alloggi qui confinati, per raggiungere le varie facoltà dislocate nelle varie zone periferiche. Questo progetto, a nostro avviso, non deve soltanto essere ripensato, ma piuttosto annullato e se proprio i bilanci comunali sono miracolosamente attivi, allora il ripensamento che si propone di fare è quello di un progetto per il recupero dell’esistente.

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