rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

SCHEGGE di Antonio Carlo Ponti | Il virus domina il nostro presente: quando torneremo a riveder le stelle?

Vexilla regis prodeunt inferni. S’avanzano i vessilli del re dell’inferno. Ecco che l’illusione becera d’esser salvi registra 1.000 morti in una settimana. Io non so voi, ma, io sarò un po’ necrofilo, ma a me non so perché sono i morti a sconvolgermi la vita, sapendo come muoiono, soli come naufraghi nella procella dell’intubazione, circondati da mostri sanitari dentro scafandri, negli abissi della solitudine più cruda e infernale. Perché a me? Che cosa ho mai fatto di male? Un amico fotografo è rimasto un mese in terapia intensiva. 

Ora è a casa guarito ma non si regge in piedi. Una popolazione inaspettatamente ligia e sobria per mesi, all’apparir d’estate si spoglia del vestito della sobria formica, si denuda e comincia a frinire come una cicala ubriaca di sole. Non più clausura ma movida, non più triste televisione domestica o un libro in lettura (magari!): ma faccia libera e distanze mandate a farsi fottere; non più fuitine furtive e notturnali e spostamenti ridicolmente autocertificati ma folle ridanciane a festeggiare – smascherate e da disturbati mentali - lo scampato pericolo, e che me ne importa a me dei morti, tanto sono vecchi, dei contagiati, dei ricoveri in terapia intensiva. 

Delle bare à gogo, delle urne cinerarie come pietre d’inciampo. Peggio per loro si dicono le folle un blitz in mano e la bocca larga di sorrisi giovani. Io sono giovane e bello/a, non sono mica un monaco trappista o una monaca clarissa io, io ballo non da sol/a ma in compagnia, e più siamo più possiamo, meglio stare sul ciglio del burrone che morire di noia. Io amo bardarmi e intubarmi nel lastex e caricarmi gli sci e anziché le file al drive in per i tamponi mi metto in coda allo skilift. Io voglio essere un mix di Briatore e di Santanché, guru del divertimento sfrenato, io vivo il mio tempo a tempo pieno, senza vuoti, senza remore, senza freni. Fin qui the people, la gente, comune e speriamo non comunista. Fin qui anche i ridicoli leader come Trump Bolsonaro Johnson negazionisti colpiti dai ceffoni regis inferni, il drago incolore insapore inodore, senza volto e senza corpo. 

Ma le colpe del Governo? Dove le mettiamo? In quarantena? E le dispute tra virologi e immunologi terroristici o ottimistici installati sui video interpellati e interrotti da colleghi chiacchierini? E i trasporti regionali o cittadini dove si sta stipati come sardine (dove sono finite le Sardine?), e la scuola che s’è riaperta lodevolmente e con minimi rischi? E il lavoro? E le proteste e le violenze? La parola magica sembra essere ristoro e speriamo che sostenga dal disastro e dalla fame ristoratori, attori, pizzaioli, taxisti, musicisti, baristi, gestori di cinema e di teatri, giostrai e artisti di strada… Clima di guerra e di peste manzoniana, pure raccontata da Daniel Defoe e da Albert Camus, un morbo coi suoi bravi untori e i monatti che si sfregano le mani, ossia i Bezov e gli Zuckenberg e i Gates e compagnia danzante sui miliardi di dollari che generano miliardi, mentre i poveri son sempre più poveri e derelitti. 

Se questo è un uomo uno che vive in lock down in 40 metri in un alveare di periferia. Ci sarà una vera rivoluzione culturale e credibile dove uno non decapita un altro per divergenze religiose e dove uno può fare “legittima” satira? Non solo il virus, pure il fanatismo è l’impero di Lucifero, e lui, che è il re dell’inferno, sembra alzare vittorioso le sue bandiere, quei vexilla che spaventarono Dante sì da indurlo a nascondersi alle spalle di Virgilio; così nel Canto XXXIV della Divina Commedia, quando scivolando attaccati insieme lungo le membra ghiacciate dell’Angelo Decaduto, il poeta poté finalmente esclamare: «E quindi uscimmo a riveder le stelle.» Ma che te lo dico a fare: io che sono - secondo il governatore ligure dalla faccia di topolino - un cittadino non indispensabile allo sforzo produttivo dell’Italia. Che carino! 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

SCHEGGE di Antonio Carlo Ponti | Il virus domina il nostro presente: quando torneremo a riveder le stelle?

PerugiaToday è in caricamento