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Cronaca Ponte San Giovanni

Fiamme al centro raccolta, società e sei persone indagate per traffico illecito di rifiuti e violazioni antincendio

Chiuse le indagini sul rogo del marzo del 2019, causato da un guasto a macchinario elettrico

Sei persone e una società indagate per traffico illecito di rifiuti e violazioni delle norme antincendio.

La Procura di Perugia ha chiuso le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Perugia, sull’incendio divampato all'interno di un centro di recupero rifiuti a Perugia nella frazione di Ponte San Giovanni a marzo del 2019. Un evento che a causa del denso fumo nero che si era innalzato dal centro di recupero, aveva suscitato molta preoccupazione un un’ordinanza comunale restrittiva sull’uso dell’acqua dei pozzi e dei prodotti ortofrutticoli provenienti dall’area interessata, oltre alla chiusura delle scuole.

Gli approfondimenti hanno permesso ai militari di appurare le cause dell'incidente, riconducibili ad un corto circuito dell'impianto elettrico di un trituratore mobile di rifiuti, ma anche di riscontare diverse irregolarità circa l'adeguamento dell'impianto antincendio e l'immagazzinamento di una quantità di rifiuti superiore a quanto autorizzato.

I successivi accertamenti investigativi hanno messo in evidenza ulteriori criticità circa il trattamento dei rifiuti dal 2016 al 2019. Sono emerse condotte reiterate di abusiva gestione (in fase di "raccolta, trasporto, trattamento, recupero e commercializzazione") di rifiuti speciali pericolosi e non, sottoposti ad operazioni di trattamento solo dal punto di vista "cartolare", con la predisposizione e l'utilizzo di formulari di identificazione di rifiuti recanti dati "incompleti o inesatti" ovvero falsi. li quantitativo di rifiuti irregolarmente gestiti è stimabile in circa 9000 tonnellate, una quantità destinata ad essere sottoposta ai trattamenti previsti dalla normativa di settore, ma che di fatto veniva diretta verso altri centri di recupero o destinata illecitamente in discarica.

Con la notifica dell'avviso della conclusione delle indagini preliminari gli indagati potranno presentare, anche per il tramite dei rispettivi legali, documenti a sostegno delle proprie tesi difensive chiedendo di essere sottoposti ad interrogatorio.

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