Rissa in piazza Danti dopo il lockdown: 5mila euro di risarcimento per una mandibola spaccata
La giovane vittima ha rifiutato l'offerta. Gli imputati hanno chiesto la messa alla prova
Cinquemila euro per una mascella rotta e tanta paura. Una proposta di risarcimento inaccettabile e, quindi, respinta.
La proposta di risarcimento è stata avanzata da tre degli otto ragazzi coinvolti nella rissa avvenuta a maggio del 2020, nel primo fine settimana dopo il duro periodo di chiusura di marzo e aprile, in piazza Danti, a Perugia. Due gruppi di ragazzi si erano affrontati, insultati, picchiati, inseguiti e di nuovo picchiati.
I tre ragazzi hanno fatto la proposta di risarcire con 5mila euro la vittima del pestaggio, ma questi ha rifiutato la somma.
Sono otto le persone indagate per rissa, lesioni e percosse, difese dagli avvocati, Vincenzo Maccarone, Claudio Cimato, Francesco Falcinelli, Michele Nannarone e Michele Bromuri. Tre degli indagati sono accusati di lesioni personali gravissime (uno dei partecipanti aveva riportato la frattura della mandibola) per aver inseguito e picchiato i rivali fino in piazza Grimana.
La rissa era stata ripresa dai cellulari e quelle immagini erano finite su tutti i media nazionali, anche perché si era alla prima vera riapertura dopo il contenimento imposto dal Coronavirus.
L’udienza di ieri è stata rinviata al 18 marzo in quanto uno degli imputati è in isolamento per positività al Covid-19. Nel corso dell’udienza i difensori hanno avanzato, al sostituto procuratore Gemma Miliani e al giudice per l’udienza preliminare Angela Avila, la richiesta di messa alla prova.