"Vogliamo lavorare per la comunità", in tre chiedono i lavori di pubblica utilità dopo la rissa in piazza Danti
Il giudice dovrà valutare il percorso della messa alla prova e poi decidere. Per gli altri cinque imputati dei fatti del 22 maggio del 2020 si torna in aula la settimana prossima
“Vogliamo aiutare le nostre comunità”. Dopo la rissa e le violenze in centro storico il 22 maggio del 2020, appena si erano attenuate le misure di contenimento a causa del Covid-19, tre degli otto imputati hanno chiesto la messa alla prova, tramite lo svolgimento di lavori di pubblica utilità da svolgere presso enti e associazioni che hanno stilato protocolli con il Tribunale di Perugia. Gli altri cinque si affidano ai loro legali e alla decisione del giudice per l’udienza preliminare.
Sono otto le persone indagate per rissa, lesioni e percosse, difese dagli avvocati, Vincenzo Maccarone, Claudio Cimato, Francesco Falcinelli, Michele Nannarone e Michele Bromuri. Tre degli indagati sono accusati di lesioni personali gravissime (uno dei partecipanti aveva riportato la frattura della mandibola) per aver inseguito e picchiato i rivali fino in piazza Grimana.
La rissa era stata ripresa dai cellulari e quelle immagini erano finite su tutti i media nazionali, anche perché si era alla prima vera riapertura dopo il contenimento imposto dal Coronavirus. I giorni successivi erano scattate nuove misure di chiusura, imposizione di mascherine e profilassi per buona parte delle persone che erano in piazza in quel momento.
Per molti dei partecipanti alla rissa, o che comunque si erano trovati in piazza, era scattata la quarantena obbligatoria e il tampone per certificare la positività o negatività dei soggetti. Per i partecipanti alla rissa, invece, c’erano state anche perquisizioni e sequestri.
Ad una delle vittime, quella che aveva riportato la frattura della mandibola, sono stati offerti 5mila euro di risarcimento. Una proposta ritenuta inaccettabile e, quindi, respinta. La proposta di risarcimento è stata avanzata da tre degli otto ragazzi coinvolti nella rissa.
Il gup Angela Avila ha accolto richiesta di messa alla prova dei tre imputati e a metà luglio dovrà valutare se il percorso di trattamento sia valido e poi, al termine dello stesso, se positivo, dichiarare la fine del procedimento.
Quanto agli altri cinque imputati i difensori, gli avvocati Vincenzo Maccarone, Claudio Cimato, Francesco Falcinelli, Michele Bromuri, Pier Paolo Davalli e Michele Nannarone, hanno chiesto il proscioglimento dalle varie accuse mosse dal sostituto procuratore Gemma Miliani. Il giudice si pronuncerà la settimana prossima.