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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Notte di follia a Ferragosto, così è morto Filippo a soli 24 anni: la ricostruzione della rissa

Per i tre indagati, arrestati dai carabinieri di Assisi per rissa e omicidio preterintenzionale, sono stati disposti i domiciliari. La ricostruzione di quella notte

È la notte del 15 agosto quando tre giovani di 19, 20 e 23 anni (in seguito arrestati per la rissa e l’omicidio preterintenzionale di Filippo Limini, 24 anni) stanno trascorrendo il Ferragosto in compagnia di alcuni amici in una discoteca di Bastia. “Qui consumano al tavolo una bottiglia di champagne ed una vodka e, presumibilmente, effettuano le consumazioni”.

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Dalla ricostruzione del gip Natalia Giubilei che ha disposto gli arresti domiciliari per i tre giovani, verso le 3.40 decidono di tornare a casa. Nonostante i tre abbiamo escluso che all’interno del locale siano iniziati parapiglia con altre persone, dal racconto di un buttafuori emerge che i due gruppi avevano già avuto una discussione dentro, interrotta perché erano stati invitati a smettere ed uscire. I primi ad andarsene dalla discoteca, secondo la ricostruzione del giudice, sono Brandon, 19 anni di Assisi e Kevin, 23 anni, che stanno andando a recuperare l’auto parcheggiata poco distante. Sono loro a spiegare di aver notato di fronte al locale un gruppo di persone che discutevano e che non li avrebbero fatti passare. Il 23enne rivolge ad uno di loro la frase “Che c…. vuoi”, scende dall’auto per affrontarlo ed interviene anche Brandon per cercare di calmare l’amico.

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Dalla ricostruzione di quella notte di follia emerge come Brandon, dato che l’auto era ferma in mezzo alla strada, sarebbe risalito per spostarla, lasciando lì Kevin, ma una volta tornato sul posto avrebbe trovato lui e l’altro amico Denis, nel frattempo uscito dal locale, mentre discutevano in maniera animata con un gruppo di ragazzi. Iniziano le spinte reciproche, parte un colpo alla tempia e dopo aver capito di essere solo in tre rispetto al gruppo “avversario”, si sarebbero rifugiati in auto. In pochi secondi sarebbero stati accerchiati e danneggiata la vettura (rotti lunotto posteriore e vetri posteriori).

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I tre, con il finestrino abbassato, vengono colpiti, tanto che Brandon riporta lesioni al braccio e al viso. Denis a quel punto sarebbe sceso dall’auto per affrontare Filippo - la vittima di questa amara storia – che, secondo quanto dichiarato dall’indagato, a sua volta lo avrebbe provocato con un gesto di sfida. Gli sferra un pugno che lo fa cadere a terra, e mentre sta rialzandosi “sarebbe sopraggiunto un altro ragazzo che gli dava un calcio al volto facendolo ricadere a terra privo di sensi”. Brandon, ancora accerchiato dal gruppo, ingrana la retromarcia, investe Filippo “non avvedendosi” che era a terra, dietro di lui, e riparte.  Tra le testimonianze c’è anche chi dice di aver visto il gruppo di spoletini raggiungere di corsa i tre indagati urlando “vi ammazziamo le famiglie” e “che, accerchiata la vettura, rompevano i vetri e la danneggiavano”. Intanto il giudice, all’esito della convalida di ieri mattina, ha disposto per i tre indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari

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