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Cronaca Bastia Umbra

Scontri Bastia Umbra-Foligno, tutto rinviato di nuovo: sempre per lo stesso errore di notifica

A seguito degli scontri un uomo rischiò di morire, finendo in coma per numerosi giorni. Adesso i responsabili del gesto dovranno vedersela nelle aule di giustizia

Era il 6 aprile del 2014 quando Massimiliano Antonelli venne colpito da un sasso, a seguito dei violenti scontri nel post partita Bastia-Foligno. Il tifoso rimase gravemente ferito e fu costretto a una lunga riabilitazione. Responsabile di quel gesto, secondo le indagini svolte dalla Digos di Perugia, fu un 27enne incensurato che venne immediatamente trasportato nel carcere di Capanne. A seguito dell'indagine, finirono in mezzo alla vicenda altre quattro persone che, secondo gli inquirenti, parteciparono alla rissa. Oggi si è nuovamente tornati davanti al giudice delle udienze preliminari, ma nonostante la vicenda inizi ad essere datata, tutto è stato rinviato al prossimo luglio per un errore di notifica, rischiando di diventare un processo infinito che, di fatto, deve ancora iniziare.

I fatti - I tifosi che rimasero coinvolti avevano tutti un'età tra i 24 e i 30 anni ( nessuno aveva precedenti per risse o scontri durante manifestazioni sportive). Secondo la ricostruzione della Polizia,  il tifoso bastiolo lanciò la pietra con un tiro diretto e frontale con la chiara intenzione di colpire un gruppo di supporter del Foligno.  Un gesto, secondo l'allora capo della Digos Francesco Moretta, volontario e con l’obiettivo di provocare la morte del tifoso bersagliato.  

Nel corso delle indagini gli investigatori esaminarono le immagini delle telecamere di sorveglianza e raccolsero diverse testimonianze. Lo stesso ventisettenne finito in carcere venne ascoltato, negando però di avere voluto colpire l'altro tifoso.

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