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Cronaca

Il CVA e il Parco dei Rimbocchi rinascono...ma quanta fatica. Lo sfogo: "Però c'è chi rema contro"

I gestori sui social: "Due o tre persone, che abitano nei pressi del parco, hanno deciso (alla faccia di un’intera comunità) che quel posto debba tornare ad essere quella cloaca a cielo aperto che era"

CVA dei Rimbocchi. Quel parco in stato di semi abbandono (erba alta, giochi distrutti, cestini zeppi, cartacce e lattine a spasso) sta rinascendo… ma c’è chi rema contro. Da qualche tempo, il baretto è in gestione a un noto musicista, animatore e disc jokey che se ne prende cura insieme alla compagna. Ma i vicini, ossia i residenti delle palazzine a monte, criticano le varie iniziative, specie quelle musicali, e mandano la Municipale a comminare multe e proporre diffide.

Se ne lamenta Antonio Lusi su social, ricordando con tristezza che “grazie a tutto l'impegno che stiamo mettendo, sono stati conseguiti ottimi risultati nel giro di pochissimo tempo: un parco bello, vivo, pieno di bambini e famiglie, feste con ragazzi giovani, iniziative continue. Ma pare non servano assolutamente a nulla”.

E spiega: “Due o tre persone, che abitano nei pressi del parco, hanno deciso (alla faccia di un’intera comunità) che quel posto debba tornare ad essere quella cloaca a cielo aperto che era. Non capiscono, peraltro, che in estate, senza alcun serio controllo, smetterebbero di campare. Forse, questi signori dalla memoria corta hanno già dimenticato quello che accadeva poco tempo or sono. Ora che qualcuno, in divisa, minaccia la chiusura immediata del circolo (per quale motivo, solo il Signore lo sa) saranno contenti e soddisfatti”.

L’Inviato Cittadino che conosce la zona e il parco fin dal suo nascere non può che concordare. Era giunto un momento in cui i vicini non campavano più: suono assordante, feste improvvisate, spaccio di bibite e panini (ma anche di cose meno “legali”) a tutta randa. Insomma: distruzione della pace sociale e fenomeni di microcriminalità all’ordine del giorno. Vanno perciò riconosciuti i meriti dell’Associazione Mirò che sta facendo sforzi a proprie spese per quell’area. 

Rivendica: “7 sfalci dell'erba in quattro mesi, ripristino campo da beach volley, sedute nell'area verde, rifacimento totale del circolo, giochi gonfiabili per bambini e attività collegate con cadenza settimanale (anche per supplire alla mancanza dei giochi pubblici), illuminazione serale a proprie spese dell'area, pulizia quotidiana della zona, svuotamento cestini e cambio dei sacchi (acquistati in proprio), raccolta dei rifiuti e differenziazione degli stessi”. 

Meriti non da poco e funzione di surroga di obblighi non propri. Inoltre: “2 relazioni di impatto acustico, di cui la seconda fatta in orario serale, con prove e contro prove, soprattutto nell’area dove ci sono i lamentatori professionisti, Non meno di 12 ore al giorno dedicate al parco”. Circostanze innegabili e sotto gli occhi di tutti. C’è chi pretende silenzio assoluto, dimenticando che la “ripulitura” recente ha migliorato le condizioni di qualche tempo fa. È forse preferibile il deserto o il territorio in mano allo spaccio?
 

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