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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Ruba in pasticceria, sperona una Volante e fugge: quando trova la Polizia sotto casa scattano aggressione e insulti

Due cognati sotto processo per furto, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, ma dopo 6 anni la riforma Cartabia potrebbe chiudere il processo con un non luogo a procedere

Furto, speronamento di una Volante, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Sono le accuse che hanno portato in tribunale due persone, ma che a seguito della riforma Cartabia e sulla necessità della querela per la procedibilità, potrebbero uscire prosciolti dal tribunale.

I poliziotti erano intervenuti a San Sisto su segnalazione di un cittadino che, portando a spasso il cane una sera di luglio del 2016, aveva visto una persona che si era introdotta in una pasticceria, dopo aver divelto la saracinesca.

Una volta giunti sul posto, gli agenti avevano subito riconosciuta la persona che si trovava dentro i locali, mentre rubava il denaro dal registratore di cassa. Il ladro, vista la Polizia, era salito in auto e aveva provato a fuggire.

L’inseguimento era finito quando gli agenti erano riusciti a bloccare l’auto del ladro, che aveva anche speronato la Volante. L’uomo aveva, però, spintonato un agente ed era fuggito nei campi.

La Polizia, ormai certa dell’identità del presunto ladro, era andata a casa sua ad aspettarlo. Lì avevano trovato la sorella dell’uomo, in compagnia del marito, un italiano di origini alto-atesine. Alla vista degli agenti l’uomo aveva iniziato ad urlare, insultando gli agenti: “Lasciatelo in pace, non ha fatto nulla. Non siamo a Napoli, andate lì a fare quello che state facendo e poi vedete”. Per impedire l’arresto del cognato, inoltre, aveva spintonato gli agenti, urlando: “Terroni, queste cose andate a farle a Napoli, non potete mica portare via le persone così”.

Per queste parole, e per altri comportamenti, l’uomo è finito sotto processo per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale mentre cercava di impedire l’arresto del cognato, mentre il cognato deve rispondere dell’accusa di aver rubato 50 euro dal registratore di cassa e il cognato per oltraggio a pubblico ufficiale, entrambi sono difesi dall’avvocato Annalisa Rosi Cappellani.

I due agenti si sono costituiti parte civile tramite l’avvocato Ilaria Pignattini.

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