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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, Marini riapre discariche: evitato blocco raccolta

La mancata proroga del Governo per conferire i rifiuti in discarica sta provocando un terremoto e molti rischi. La Regione ha firmato un'ordinanza. Polemiche dalla Cgil


In assenza delle disposizioni statali  che hanno determinato l'entrata in vigore del divieto di smaltimento in discarica dei rifiuti di elevato potere calorifico, il presidente della Giunta regionale Catiuscia Marini ha firmato una ordinanza mirata per cercare di tamponare il problema  al fine di scongiurare  "l'insorgere di una situazione di reale emergenza igienico-sanitaria, oltre che l'interruzione di un pubblico servizio". Con la decisione della Giunta regionale sono ammessi in discarica i rifiuti urbani e i rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani.
L'ordinanza è stata comunicata ai Comuni e agli ATI per il successivo inoltro ai gestori.

E' stato anche inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro delle attività produttive, alle Province di Perugia e Terni.
Nel rendere nota l'ordinanza la presidente della Regione ribadisce come la stessa si sia resa necessaria "a causa dell'assenza delle disposizioni che il Governo avrebbe dovuto emettere in materia di trattamento dei rifiuti urbani", ed auspica inoltre che lo stesso Governo "assuma al più presto i provvedimenti di sua competenza".
Ma le polemiche continuano e coinvolgono anche direttamente la Regione accusata di scarso impegno sul fronte dei rifiuti.

"Nonostante si stia facendo la raccolta differenziata - ha scritto la Cgil - i rifiuti indifferenziati prodotti sono ancora in quantità di assoluto rilievo e, se non si chiuderà il ciclo dei rifiuti con un impianto utile allo smaltimento finale degli stessi, è facilmente intuibile l'emergenza che la comunità umbra si troverà ad affrontare nel prossimo futuro". La Cgil picchia dura anche sulla mancata attuazione del Piano regionale dei rifiuti che prevede il 65 per cento di differenziata che doveva essere centrata nel 2012 e l'istituzione della termovalorizzazione.

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