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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ricerca, Università Perugia scopre ormone contro arteriosclerosi

Dalle ricerche condotte da un'equipe formata dalle Università di Perugia e Firenze, insieme all'Istituto Prosperius è stato scoperto un ormone contro l'arteriosclerosi

Da alcune ricerche di un'equipe formata dalle Università di Perugia e Firenze, con l'Istituto Prosperius guidato da Mario Bigazzi ha presentato a Houston, al congresso della American Endocrine Society Endo 2012, un ormone prodotto naturalmente durante la gravidanza si candida come nuova, efficace terapia per l'arteriosclerosi, per il recupero nei casi di ictus cerebrali e per i pazienti con insufficienza cardiaca.

Oggetto della prima ricerca, riporta l'Asca, un gruppo di 36 pazienti post-ictus, per metà trattati con 40 microgrammi al giorno di Relaxina pura di origine animale, oltre alla normale riabilitazione. A distanza di 20 e 40 giorni, spiega Bigazzi, questo gruppo di donne e uomini tra 64 e 78 anni ha presentato miglioramenti maggiori rispetto all'altro gruppo.

Una seconda ricerca ipotizza l'efficacia dell'ormone nel trattamento di varie arteriopatie periferiche: "La Relaxina - scrivono i ricercatori - può essere un'innovativa terapia per le malattie cardiovascolari, poichè induce dilatazione dei microvasi, aumenta il flusso sanguigno, inibisce la formazione di trombociti e neoplasie''.

Anche in questo caso sono stati selezionati due gruppi di pazienti (età 67 anni) con dolorosi problemi di circolazione periferica. Il primo trattato con placebo, l'altro con 20 microgrammi al giorno di Relaxina per bocca, per un periodo di 12 settimane. Nel giro di 3 mesi e senza controindicazioni, questo secondo gruppo ha avvertito una sensibile e crescente diminuzione della claudicazio, del dolore intermittente durante la deambulazione. Tutto cio', spiega la ricerca, grazie a ''neoformazioni arteriose''.

Il caso più eclatante quello di un 30enne candidato all'amputazione della gamba sinistra a causa di un'acuta arteriopatia e di ricorrenti tromboflebiti. Prima di decidere per l'amputazione, l'equipe di Bigazzi ha tentato con un trattamento quotidiano per 6 mesi di iniezioni sub cutanee di Relaxina. Poi due cicli di tre mesi due volte all'anno, prima ancora con iniezioni, quindi per bocca. Dopo soli 4 mesi miglioramento generale di pelle, ulcere e soprattutto della circolazione arteriosa collaterale della gamba, senza ulteriori episodi di tromboflebite.

A 4 anni di distanza, il paziente ha stupito i ricercatori con progressi continui, tra cui la sorprendente formazione di una nuova arteria, un bypass spontaneo, fenomeno finora ignoto alla letteratura scientifica. La ricerca sull'ormone punta ora in altre direzioni, tra cui la fibromialgia, mentre in Europa sono in corso trial clinici per valutare gli effetti di una forma sintetica di Relaxina su pazienti con gravi scompensi cardiaci acuti.

Secondo Bigazzi e la sua equipe (ne fanno parte Paolo Milia, Marco Caserio, Bernardo Bigazzi, Daniele Bani, Tito Filippo Rastelli e Francesco Sonaglia), il meccanismo cardiovascolare indotto dalla Relaxina potrebbe spiegare anche perche' le donne vivono piu' a lungo degli uomini. Solo le donne, infatti, hanno Relaxina nel sangue fino alla menopausa. Intanto Firenze ospitera' in ottobre la 6* Conferenza Internazionale sulla Relaxina, promossa dalla Fondazione per la ricerca sulla Relaxina nelle malattie cardiovascolari e altre patologie, fondata da Bigazzi.

 

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