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Cronaca

Farmaci senza molecole tossiche per i pazienti: tutto merito dell'Università di Perugia

Un prestigioso contributo alle nuove frontiere farmacologiche ed una scoperta, che in futuro, potrebbe apportare significativi sviluppi nel ridurre la tossicità dei farmaci cosiddetti "insolubili"

E' un'eccellenza tutta italiana, quella sul fronte della ricerca universitaria. A gennaio, la prestigiosa rivista americana "Langmuir" (la più importante al mondo nel settore della chimica supramolecolare), ha pubblicato l'ultima innovativa ricerca proveniente dal Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologia dell'Università di Perugia. Un team composto da brillanti ricercatori del laboratorio di Chimica Organica fra cui Matteo Tiecco (promotore della ricerca) ed il prof. Raimondo Germani, con la collaborazione del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche del prof. Cardinali. 

Un prestigioso contributo alle nuove frontiere farmacologiche ed una scoperta, che in futuro, potrebbe apportare significativi sviluppi nel ridurre la tossicità dei farmaci cosiddetti "insolubili". 

"Utilizzando una tecnica semplice e poco dispendiosa, la 'Conduttimetria' (ionic conductivity), si possono ottenere preziose informazioni in pochissimo tempo - spiega il dott. Matteo Tiecco - ed applicata al settore della ricerca farmacologica, ci ha permesso di ottenere un risultato importante: quello di aver capito che determinate molecole che vengono ad oggi utilizzate per fare la veicolazione dei farmaci, a determinate concetrazioni possono essere tossiche. Al contempo, con questa ricerca, abbiamo proposto molecole analoghe che hanno lo stesso effetto, ma che escludono qualsiasi livello di tossicità per l'uomo".

Quasi tutti i farmaci non solubili in acqua (da antibiotici, ad antidepressivi, ad antidolorifici) vengono infatti 'veicolati' nell'organismo tramite questo tipo di molecole vettore (chiamate solfobetainiche) che, attraverso la tecnica utilizzata dai ricercatori del Dipartimento di Chimica, ha rilevato un grado di tossicità per l'uomo (che dovrà essere indagato con ulteriori studi). Ma grazie allo studio di nuove molecole, i farmaci non solubili in acqua (e che quindi hanno bisogno di molecole vettore per essere assorbite dall'organismo) potranno essere veicolati senza nessuna tossicità. 

"Le cellule utilizzate - ci spiega - provengono dal laboratorio del prof. Cardinali della sezione di Microbiologia del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche. Sono stati quindi analizzati una serie di composti solfobetainici nella loro attività biocida, e sono state ricavate delle importanti relazioni struttura-proprietà. Il risultato di questa ricerca è che se da una parte queste molecole possono avere un'attività biocida, con concentrazioni di tossicità,  allo stesso tempo sono state proposte e studiate altre molecole con proprietà solubizzanti analoghe ma con scarsa o assente attività biocida, proponendo di fatto degli analoghi non tossici come sostituti a quelli già utlizzati". 

"Con il contributo di questo tipo di ricerca- prosegue il dott. Tiecco - si apriranno nuovi scenari mondiali sui farmaci e i loro vettori inoltre, questa tecnica da noi utilizzata potrà avere sviluppi promettenti sul fronte della ricerca di farmaci antimicotici ed antibiotici e più in generale su nuovi farmaci che non utilizzino sostanze tossiche".

La ricerca, pubblicata sull'importante rivista Langmuir, è stata stimata dai ricercatori internazionali fra le più importanti nel settore della chimica.

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