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Cronaca Borgo XX Giugno

Restauro Arco Etrusco: da rifare anche Piazza Grimana?

La Società Generale di Mutuo Soccorso fra gli Artisti ed Operai di Perugia ci invia questo contributo sull'Arco Etrusco sulla questione del restauro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PerugiaToday

Il restauro di un opera importante come l’Arco Etrusco incide su quanto gli sta attorno e non può essere considerato alla stregua della ritinteggiatura di un palazzo di gran pregio.

È per questo che la Società Mutuo Soccorso aritisti ed operai di Perugia pensa che si debba discutere, sin da ora, di come dovrebbe essere piazza Grimana una volta concluso il restauro. Le due fotografie che accompagnano questa nota mostrano l’Università per Stranieri con due lampioni davanti all’ingresso. Ce n’erano parecchi a Perugia, poi rimasero questi due e quelli del Palazzo della Provincia.

Finché, chissà perché, i due di piazza Grimana finirono alla Città della Domenica, accanto alle due colonne di pietra che si trovano davanti all’ingresso.

Poi, sono spariti anche da lì, forse sono dentro il parco giochi o in qualche giardino dei proprietari o chissà dove…

Pensiamo che non dovrebbe essere difficile per il Comune informarsi della fine che hanno fatto, ritrovandoli, magari, si potrà tentare di riportarli a casa.

E se malauguratamente sono finiti nel nulla, perché non farne fondere due uguali a quelli della Prefettura? Certo costerebbe, ma anche gli eventi costano, con una differenza che gli eventi sono volatili ed una volta finiti non lasciano nulla i lampioni rimarrebbero.

E non solo rimarrebbero, inizierebbe, anche grazie a loro, un ripensamento di Piazza Grimana che, a nostro parere, non può non essere eluso alla luce dell’iniziato restauro dell’Arco Etrusco.

Perugia ha tre simboli che rappresentano i tre grandi periodi della nostra città: la Fontana quello medievale, Il Monumento al XX Giugno il risorgimentale e l’Arco Etrusco.

Il restauro della Fontana ha visto coinvolta tutta la città, quello del Monumento al XX Giugno ha acceso un dibattito sulla necessità o meno di rimettere la tiara papale sotto gli “ugne del Grifo”, Brenno Tilli gli dedicò memorabili manifesti.

Del restauro dell’Arco etrusco, al contrario, non se ne parla, è rimasto questione per esperti. Eppure, una volta terminato ne parleranno i media e gli studiosi del mondo.

Noi, invece, pensiamo che se ne debba parlare sin da ora, perché il restauro di un opera così importante non solo per la nostra città, ma per la storia delle civiltà non è un fatto neutro. Incide su quanto gli sta attorno e non può essere considerato alla stregua della ritinteggiatura di un palazzo di pregio.

Ciò che gli sta attorno è importante tanto quanto il suo restauro e bisogna già pensare a come adattare piazza Grimana, il muro etrusco e via Cesare Battisti al “nuovo” Arco etrusco. Perché niente potrà rimanere com’è una volta terminato: Il traffico che gli passa sotto e quello accanto; il muro etrusco che ne è parte integrante; via Cesare Battisti; il traffico degli autobus e di quali autobus, la sistemazione dei due piazzali ed anche quello che c’è davanti all’Università per Stranieri.

Ecco noi proponendo la ricerca dei lampioni e la loro ricollocazione abbiamo iniziato a gettare luce sulla questione.

 




 

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