Dalla città di pietra alla città di "latta": viaggio nella Norcia dei container dove vivere, lavorare e sperare...

La città di pietra, la Vetusta Nursia, sembra essere stata presa a morsi (dalle case alle bellissime mura dell'antico castrum) dal vorace mostro-sisma che è uscito a sorpresa dalla terra per ben due volte: il 24 agosto e il 30 ottobre. Due attacchi, due morsi d'acciaio che hanno mezzo sbranata la città di Pietra. A terra si vedono sassi, frammenti di case e chiese raggruppati come molliche dimenticate su una tovaglia.

A pochi metri dalla città di Pietra ferita, sta sorgendo invece la città di "latta" il nuovo rifugio di un popolo orgoglioso, lavoratore e temerario che non ha voluto abbandonare - in attesa della ricostruzione leggera e delle casette di legno - la propria terra. In tremila - oltre mille ospiti in tensostrutture e altre strutture di accoglienza locali - continuano a vivere, lavorare, ricostruire e sperare nella propria città. Altri invece sono in attesa di tornare ma si trovano negli alberghi del Trasimeno e di Perugia. La città di latta sarà casa loro per un periodo tutto da decifrare: per gli ottimisti sette mesi per i realisti forse due anni (quando se ne andranno gli ultimi nuclei famigliari). 

La città di latta di Norcia la potremmo chiamare area 79 dato che sorge dalle piazzole predisposte dall'ultimo e recente (purtroppo) sisma devastante quello del 1979. Nella parte alta del paese, a poche centinaia di metri dalla famosa e resistente Porta Romana sta nascendo la città provvisoria: la prima macro-area (semi-costruita e semi-allacciatta alle varie reti per i servizi) è destinata agli uffici comunali, a quelli regionali e all'assemblea politica e civica. Salendo altri 10 metri ecco l'altro quartiere prefabbricato: qui si dormirà, si vivrà, si mangerà, si guarderà la televisione insieme, ci si farà compagnia. 

Domani, 23 dicembre, alle 12 saranno assegnati i primi moduli abitativi per gli abitanti del centro e della città che hanno perso la casa. I container collettivi offrono questa accoglienza: 25 metri quadri di stanze notte da assegnare alle singole famiglie (se numerose due locali attigui), i single verranno "accoppiati" con altri single (stesso sesso). Docce e bagni comuni. Sala mensa - ma per adesso la cucina non parte... ci sarà servizio catering -, sala lettura e socializzazione. Il primo blocco è servito. Poi dal 27-28 dicembre saranno assegnati tutti gli altri in fase di costruzione e allaccio alla rete (frenitico il lavoro delle ditte private, protezione civile ed Esercito). 

La città di latta di Norcia sarà costituito di un'altra macro-area che si trova sempre vicinissima all'area di Porta Romana: è il villaggio delle casette (prefabbricate) che verrà. Da gennario arriveranno le prime 39 previste per gli sfollati del 24 agosto, le altre (per il sisma del 30 ottobre) devono essere acquistate e si spera nel loro arrivo direttamente in estate. Forse. Dovrebbero sostituire i container collettivi. Forse. 

All'appello mancano ancora sei continainer collettivi che dovranno servire le famiglie delle frazioni di Norcia. Si stanno realizzando le aree ma ci vorrà ancora tempo. Mentre alla città di latta si unisce il plesso scolastico inaugurato a novembre, i primi negozi privati, le edicole, i chioschi, le casette dei privati seminate nei giardini delle case sparse di Norcia. Unicredit e Banca Popolare hanno ripreso la loro attività di credito nei prefabbricati. Persino i carabinieri hanno il loro presidio di latta. Ma Norcia sta reagendo, sta combattendo e presto tornerà la bellissima città di pietra e monumenti di San Benedetto... ma per adesso è solo un ricordo malinconico. Verra smantellato anche questo verrà smantellata la provvisoria città di latta.