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Cronaca

A Perugia nasce l'asilo inter-aziendale per i figli dei dipendenti pubblici

La Regione a breve firmerà un protocollo con il Comune di Perugia per istituire un servizio con orari adeguati alle esigenze dei lavoratori anche di altri settori come le Asl e uffici statali

Ammonta a 250mila euro la somma stanziata dalla Regione Umbria per la realizzazione del progetto “ALI” – Andiamo al Lavoro Insieme: a darne notizia è l’Assessorato regionale al Welfare e all’Istruzione, spiegando che si tratta di un servizio educativo aziendale e interaziendale avviato dalla Regione Umbria e al quale potranno aderire anche altre amministrazioni, il cui obiettivo è conciliare le esigenze del lavoro con quelle della famiglia e facilitare così, anche i rientri lavorativi dopo la maternità o paternità.

L’idea di creare un servizio aziendale per l’infanzia - per la realizzazione del quale la Regione a breve firmerà un protocollo con il Comune di Perugia - era stata da tempo anche sollecitata dalle rappresentanze sindacali, in particolare dalla Cgil Funzione Pubblica della Regione Umbria, ha spiegato il rappresentante dell’Assessorato. Il servizio, in quanto nido aziendale, è riservato ai dipendenti della Regione e degli altri enti che aderiscono, mentre, per i posti non riservati, sarà aperto al territorio. La Regione ha quindi verificato la fattibilità della proposta attraverso la somministrazione di un questionario, in un primo tempo ai dipendenti della Regione Umbria e, successivamente, di altre amministrazioni che hanno dimostrato interesse, finalizzato a rilevare le esigenze dei lavoratori, nonché l’interesse per il nuovo servizio educativo appositamente destinato ai figli e ai nipoti degli impiegati.

Tra i dipendenti regionali il nuovo servizio ha riscontrato un discreto interesse e, dalle prime rilevazioni, lo stesso sta avvenendo presso le altre amministrazioni tra cui il Comune di Perugia, la Provincia di Perugia, l’Inps, la Guardia di Finanza, l’Usr, l’Asl, l’Agenzia del Demanio e l’Agenzia dei monopoli di Stato.

Il nuovo servizio che intendiamo realizzare – ha aggiunto il rappresentante dell’Assessorato - così come richiesto dall’Europa, dovrà essere caratterizzato da flessibilità, qualità ed innovazione pedagogica e sarà rivolto alla fascia di età dei bambini da 0 a 3 anni. Inoltre, si valuterà l’opportunità di strutturarlo in modo da accogliere bambini di una fascia di età più ampia ad integrazione della normale frequenza scolastica, oppure nei periodi di chiusura delle strutture tradizionali.

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