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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Giubileo e gli 800 anni dalla morte di San Francesco, per due anni l'Umbria al centro del mondo: occasione unica di rinascita

I due eventi internazionali al centro del dibattito aperto dal capogruppo regionale Fora. Ecco le prime strategie dell'Umbria

Affidarsi a San Francesco di Assisi è pratica diffusa per credenti e non quando si cerca di diffondere nel mondo la cultura della pace, del dialogo tra opposti e il rispetto del Creato (inteso come undicesimo comandamento: non inquinare). Ma negli ultimi anni ci si affida a San Francesco, alla sua storia e al suo messaggio, anche per una economia più umana, in grado di non lasciare indietro nessuno. La nostra piccola Umbria si affida al Poverello per rinascere e cercare di invertire la rotta dopo anni di spopolamento, crisi economica, pandemia e immobilismo politico. Non è una semplice preghiera ma è un vero e proprio progetto che riguarda tutti i nostri borghi in vista degli "800 anni dalla morte" previsti nel 2026. Mancano 5 anni. Non sono tanti se si ha intenzione - come sta emergendo dai palazzi - di mettere in piedi un evento lungo un anno, in grado di parlare al mondo e di far riscoprire al mondo questa Umbria tanto cara al nostro Santo. 

E' un'occasione unica per essere al centro del mondo, innovare, investire, accogliere e attrarre fondi fondamentali per ricovertire la propria economia obsoleta. Francesco può far diventare per tutto il 2026 l'Umbria capitale della pace e della spiritualità di tutto il nostro vecchio mondo. Bisogna accendere però la macchina organizzativa. Per questo Andrea Fora, capogruppo di Patto Civico, in consiglio regionale ha deciso di muovere le acque per capire le intezioni della Giunta Tesei chiedendo a gran voce l'istituizione di un comitato regionale per VIII centenario dalla morte di San Francesco d’Assisi del 2026”. 

“L’Esecutivo di Palazzo Donini - ha spiegato nell'ultimo Question Time - dovrebbe attivarsi per promuovere ed istituire d’intesa con il Comune di Assisi, la Diocesi, la Conferenza Episcopale Umbra, le Comunità Francescane di Assisi e in raccordo con il Governo Nazionale in particolare con il Ministero dei Beni Culturali e il Ministero per il Turismo, un Comitato Regionale per gli 800 anni dalla morte di San Francesco d’Assisi (3 ottobre 1226) anche per allocare adeguate risorse, regionali, nazionali ed europee, per l’organizzazione e promozione dell’evento. San Francesco è universalmente legato ai valori di pace, dialogo fra popoli, culture e religioni e armonia fra uomo e ambiente.. E grazie a lui Assisi e l’Umbria sono conosciuti in tutto il mondo". 

La Regione guarda ancora più in alto, secondo l'assessore Agabiti, consapevole che "ci sarà un aumento dei flussi turistici con ricadute non solo su Assisi, ma su tutta l’Umbria, che ci farà stare al centro del mondo". E allora quale strategia? Intanto la Regione ha investito pesantemente sul lancio dei cammini francescani (molto amati dai pellegrini). Ma serve ovviamente altro: "Il comitato regionale è una prima e utile soluzione per avviare questo percorso. Altra cosa è il comitato nazionale che comporta un iter ben preciso, con la presentazione dell'istanza che deve essere trasmessa nell’anno precedente quello delle celebrazioni". Dobbiamo quindi lavorare per ottenere un comitato nazionale, ma anche per una legge speciale dell’evento che consenta di attivare fonti di finanziamento".

Ma il colpo grosso è quella di ottenere una legge nazionale speciale - già attivata per altri grandi eventi culturali e religiosi: "Dobbiamo lavorare per ottenere un comitato nazionale, ma anche per una legge speciale dell’evento che consenta di attivare fonti di finanziamento. Bene dunque il comitato regionale ma inteso come tappa per il conseguimento di obiettivi nazionali”.

Gli 800 anni dalla morte di San Francesco saranno lanciati a livello internazionale da un altro grande evento dove Assisi, ma anche Norcia e Cascia - le città santuario - saranno protagoniste: ovvero il l Giubileo della Chiesa Cattolica nel 2025. Due anni dunque per il rilanciare l'immagine dell'Umbria. E il futuro.

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