Adescano giovani omosessuali sulle app di incontri e li rapinano: condannati in quattro
Secondo l'accusa uno di loro si appartava con la vittima, poi saltavano fuori gli altri e portavano via denaro, orologi e cellulari
Quattro giovanissimi, di nazionalità rumena residenti a Perugia, difesi dagli avvocati Gianni Dionigi, Giacomo Manduca, Nicola Barocci e Donatella Panzarola, sono stati condannati per rapina ed estorsione a danno di giovani omosessuali contattati tramite un’app di incontri.
Secondo le Procura di Roma, Perugia e Siena (i fatti contestati sono sono avvenuti nella zona dei Castelli romani, ma hanno coinvolto umbri, toscani e laziali) i quattro, residenti nel Perugino, si sarebbero iscritti in una app di incontri omosessuali e chattato con le vittime, organizzando incontri nella provincia di Roma.
Uno dei quattro faceva da esca, facendo salire in auto la persona con la quale aveva organizzato l’incontro e, quando i due si appartavano, i complici uscivano dal portabagagli per rapinare il malcapitato di orologi, cellulari, catenine e denaro, anche sotto la minaccia di botte o di picchiare le vittime con una bottiglia.
Gli investigatori sono risaliti al quartetto tramite le denunce delle vittime, l’acquisizione di immagini in cui è ripresa l’auto dei tre proprio nelle zone e nelle ore delle rapine e poi tramite il controllo delle chat dell’app di incontri, con i dialoghi tra i rapinatori e le vittime.
I quattro hanno scelto il rito abbreviato e sono stati condannati, tre di loro a quattro anni di reclusione, mentre il quarto a due anni e due mesi.