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Cronaca Bastia Umbra

Rapina a Bastia Umbra: nessuno in aula è in grado di riconoscere i banditi

Sì è tenuto oggi il processo per la rapina all'ufficio postale di Bastia Umbra, avvenuta nel 2006, ma nessuno dei testimoni, in aula, sembra essere in grado di riconoscere i rapinatori, né di ricordare con precisione i fatti

In quell’aula A del tribunale di Perugia sfilano i testimoni oggi, 19 novembre. Uno a uno ripercorrono una vicenda avvenuta forse troppo tempo fa: la rapina all’ufficio postale di Bastia Umbra del 2006. A interrogarli il pm Manuele Comodi. Le stesse domande ripetute per ben tre volte ad altrettante persone.

Durante il processo ai teste viene consegnato una sorta di album. In tutto sono otto le foto al suo interno. Otto foto di possibili rapinatori. Riconoscerli sembra impossibile. Nessuno ha visto il loro volto e nessuno si ricorda precisamente l’inflessione dialettale. C’è chi dice che siano di Napoli, chi, dopo qualche minuto di interdizione, dice Roma.

Qualcuno tenta anche di sparare un numero: “Secondo me è il tre”, afferma una cassiera. “Ne è sicura?”, chiede la Comodi. La risposta è ovviamente negativa. “Lo dico solo perché mi sembra che la corporature fosse quella”. A un’altra donna sembra invece mancare la voce. Dice di non ricordare nulla di quei momenti di panico vissuti ormai troppo tempo fa. Si cerca di capire almeno se i due avessero un’arma con sé. Anche qui ulteriore confusione.

Alla fine sembra che nessuno ricordi assolutamente niente e a fare da prova siano solo quelle testimonianze rese ormai sette anni orsono e cioè all’epoca dei fatti. C’è chi le rilegge in aula gli atti, tentando di far riaffiorare alla mente qualche particolare in più che indichi chi siano i rapinatori. Alla fine la seduta viene tolta senza un nulla di fatto.

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