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Cronaca

Arrestato per rapina: "Invece dell'eroina mi ha venduto un fazzoletto, il coltello l'ha tirato fuori lui"

Convalidato l'arresto per il tunisino accusato di aver rapinato e accoltellato un nigeriano al Parco della Verbanella. L'indagato si difende: "Era il mio pusher"

Il tunisino, accusato di rapina nei confronti di un nigeriano al parco della Verbanella, resta in carcere. E' quanto deciso dal gip Carla Giangamboni in sede di udienza di convalida avvenuta questa mattina. L'indagato (difeso dall'avvocato Cristian Giorni) già gravato da numerosi reati, era stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso dopo che gli agenti lo avevano fermato durante il suo adempimento all'obbligo di firma, ritrovando in tasca i due cellullari che erano stati sottratti alla vittima. Ma secondo la versione fornita dall'indagato, il nigeriano rapinato sarebbe stato il suo pusher personale, colui che gli avrebbe venduto per 170 euro un involucro di eroina, ma riempito solo con un pezzo di fazzoletto. 

Ed era per questo che - sempre secondo la sua versione - sarebbe andato a cercarlo per riavere il denaro. Al momento dell'incontro, era con alcuni suoi amici i quali - a fronte delle sue pretese e delle richieste di denaro - avrebbero cominciato a colpirlo con calci e percosse. Lunedì 19 giugno casualmente lo avrebbe incontrato, ma sarebbe stata la vittima a tirare fuori il coltello, in seguito rimasto ferito per la colluttazione. Per il giudice la versione fornita non è del tutto inverosimile, ma tuttavia, tenuto conto del suo comportamento violento, della sua personalità e i precedenti, la misura più idonea ad assicurare la tutela delle esigenze cautelari risulta quella del carcere. Il tunisino resta quindi a Capanne. 

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