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Cronaca Ramazzano

Omicidio Rosi, per le "belve" che uccisero Luca chiesto il carcere a vita: "Senza sconti"

Iulian Ghiorghita, Auriel Rosu e Dorel Gheorghita per i Pm meritano, in quanto sicari nella rapina, l'ergastolo senza nessun sconto di anni di prigione. Il basista invece solo 20 anni di reclusione

L'unica pena possibile, giusta per le belve che uccisero Luca Rosi, durante una rapina nella villa di famiglia a Ramazzano, è l'ergastolo. Punto e basta. Ne sono convinti i Pubblici Ministeri Antonella Duchini, Mario Formisano e Giuseppe Petrazzini che hanno fatto questa richiesta nel corso dell'ultima udienza davanti al Gup dove si svolge il processo per rito abbreviato.

L'ergastolo è stato richiesto per Iulian Ghiorghita, Auriel Rosu e Dorel Gheorghita - tutti e tre romeni - che hanno sparato cinque colpi e picchiato mentre era in un lago di sangue quel Luca Rosi che, legato, aveva provato ad evitare lo stupro della sua fidanzata. Gli autori sono gli stessi della rapina con violenza sessuale a Pretola avvenuta un mese prima di quella di Ramazzano. Venti anni chiesti per il basista Simionescu.  La cattura fu fatta dai Carabinieri di Perugia.

La formula del rito abbreviato potrebbe non bastare alle tre belve di evitare l'ergastolo grazie ad un sconto di pena: infatti per i Pm c'à stata ferocia e brutalità nel compiere i crimini. Al massimo possono avere uno sconto negli anni di isolamento richiesti dai magistrati. Presente in aula la famiglia di Luca Rosi. 
(aggiornamenti tra poco)

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