rotate-mobile
Cronaca

Omicidio di Samuele, il punto "debole" del bastone e i primi risultati e i tempi delle analisi

All'indagata, assistita dall'avvocato Francesco Gatti, è stato notificato oggi in Questura l'atto per le perizie sui cellulari. Qualcosa non è chiaro sulla ricostruzione

C'è un punto del racconto dell'unica indagata per l'omicidio di Samuele, una 43enne brasiliana, che rischia di mettere in discussione la credibilità della ricostruzione fornita agli inquirenti. Una ricostruzione, che a livello di processo, punta diretto verso una sorta di legittima difesa. Ma c'è un 'ma' importante: il bastone o mazza che l'indagata ha messo nelle mani della povera vittima durante il litigio, dov'è? Il bastone dal quale si sarebbe difesa tanto ad afferarlo al collo - ferita compatibile in sede di autopsia -  e stringere si ipotizza - ma non c'è certezza - fino a provocare in maniera diretta o indotta la morte. Non si trova, come conferma lo stesso avvocato della difesa Valter Biscotti: "Non ci risulta nessuna mazza o bastone ritrovato sulla scena del delitto. E sono passate 48 ore dalle parole non smentite dall'indagata. Senza questo elemento viene a meno la credibilità. Non entrò nel merito della strategia difensiva, ma ribadisco ancora una volta che qui l'unica vittima è Samuele". 

I RISULTATI DELL'AUTOPSIA - I medici legali Mauro Bacci e Sergio Scalise Pantuso hanno terminato l’autopsia sul corpo di Samuele De Paoli e la salma del giovane è stata restituita alla famiglia. Già mercoledì potrebbero essere celebrati i funerali, in forma strettamente privata, del giovane deceduto mercoledì scorso in una strada di campagna a Sant’Andrea delle Fratte.

Dai primi rilievi autoptici emerge una conferma sulla versione della trans accusata di omicidio preterintenzionale: i segni della mano destra della brasiliana sul collo del ragazzo. Da valutare se la stretta abbia provocato il soffocamento di Samuele De Paoli oppure il pollice dell’indagata non abbia provocato un danneggiamento del nervo vago e una successiva crisi cardiaca, causando la morte del giovane.

Il sostituto procuratore ha chiesto anche di sottoporre l’indagata ad esami e prelievi per "accertare alla luce della documentazione acquisenda e visita medico-legale, le condizioni fisiche" dell'indagata "al fine di individuare mezzi e portata delle lesioni ad essi relative, nonché di accertare la pregressa assunzione di sostanze stupefacenti/psicotrope in capo alla medesima". La perizia e gli accertamenti tecnici sui cellulari della vittima (due schede telefoniche) e dell’indagato (un telefono), invece, inizieranno venerdì.

Per quanto riguarda gli esami tossicologici, dopo il prelievo di campioni, saranno necessari tra i 15 e i 21 giorni per aver qualche risultato.

"In questo momento, anche per rispetto della vittima i cui funerali si celebreranno dopo domani, ci asteniamo da commenti e da speculazioni non utili - ha detto l'avvocato Francesco Gatti difensore dell'imputata a cui sono stati notificati gli atti per le perizie sui telefoni - Quando sarà il momento parleranno le carte dell'inchiesta e le determinazioni della Procura".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Omicidio di Samuele, il punto "debole" del bastone e i primi risultati e i tempi delle analisi

PerugiaToday è in caricamento