Il "racket degli asparagi", minacciano i raccoglitori e rivendono il "bottino" davanti ai supermercati
La polizia provinciale è riuscita a sgominare un racket di asparagi facente capo ad alcuni stranieri. Gli uomini "rapinavano" del bottino naturale i raccoglitori che si recavano nell'area tra Spello e Belfiore
Li aspettavano, impietriti, vicino alle auto tra Spello e Belfiore. Poi una volta che i poveri malcapitati tornavano dalla raccolta e apparivano con i mucchietti di asparagi venivano minacciati: “O me li dai o ti picchio?”. Ovviamente il piccolo bottino naturale veniva ceduto senza replicare.
A rivenderli davanti ad alcuni supermercati di Foligno e all'ufficio postale di Vescia in mazzetti da 10 euro e spacciandoli come frutto del loro sudatissimo raccolto un cingalese e due senegalesi, provenienti rispettivamente da Sierra Leone e Bangladesh presumibilmente facenti parte di un'organizzazione criminale.
Responsabili di quello che può essere definito un vero e proprio racket, cinque persone, ma solo uno di loro in possesso di un valido documento di identità. Due erano privi di permesso di soggiorno e gli altri due sono stati condotti al commissariato di Foligno per i rilievi dattiloscopici.
Nei loro confronti sono state elevate sanzioni amministrative che vanno da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 30.000 e sono stati loro confiscati circa 8 chili di asparagi che sono stati donati in beneficenza. Intanto proseguono le indagini con l'obiettivo di individuare eventuali altri responsabili.