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Cronaca

Quei pallai in disarmo al parco del Cva dei Rimbocchi. Qualche ipotesi su cosa farne... e una proposta saltata

Gli appassionati odierni optano ormai per il bocciodromo al Pian di Massiano o altri posti attrezzati. E le vecchie strutture si devono riciclare

Che ci fanno quei pallai in disarmo al parco del Cva dei Rimbocchi? Qualche ipotesi su cosa farne. E una proposta lasciata cadere. C’è stato un tempo in cui un parco senza pallai per il gioco delle bocce era una pentola senza coperchio. Poi, col tempo, il gioco è passato di moda. Gli anziani, che ne erano i principali praticanti, se ne sono disamorati. Gli appassionati odierni optano ormai per il bocciodromo al Pian di Massiano o altri posti attrezzati. E le vecchie strutture si devono riciclare.

È accaduto, ad esempio, in via Torelli, dove – dopo anni di degrado e abbandono – su iniziativa di una meritoria associazione di quartiere, i pallai sono stati ricoperti di terra e trasformati in un campetto da gioco per ragazzi. Anche il Circolo anziani è chiuso da decenni e i locali della Provincia sono stati alienati. I praticanti del gioco delle bocce si recano a giocare al pallaio adiacente al piazzale della chiesa parrocchiale di San Donato. E tutto è risolto. Tornando al parco dei Rimbocchi, quei due pallai sono in degrado da almeno tre decenni. L’erba ci cresce alta. Degli alberi caduti hanno deformato la recinzione metallica (foto). Sono ridotti al niente. Si pone dunque la questione di cosa farne.

C’è chi dice che si potrebbe cavarne qualcosa di simile a quanto fatto all’Elce. Si è parlato anche di una zona per cani, ma si tratterebbe di un inutile doppione, dato che per quella funzione c’è già una struttura a poche centinaia di metri, in adiacenza a via delle Sorgenti e via Fratelli Purgotti. Tempo fa era circolata un’interessante proposta, avanzata da una scuola superiore cittadina. Quella di farne un giardino didattico, con essenze di vario tipo. Sembrava tutto fatto. Poi, per l’opposizione di qualcuno, quel progetto è saltato ed è stato trasferito a Monte Grillo. E dire che c’era il finanziamento pronto e non sarebbe costato nulla alla collettività.

Sic stantibus rebus, la cosa ragionevole sarebbe quella di coprire quei cordoli sbrindellati con qualche camion di terra e restituire quel fazzoletto alla libera fruizione del pubblico. C’è chi ipotizza anche una zona giochi per bambini. Posto che si trovi qualcuno disposto a finanziarne l’acquisto. Mentre quelli che stavano al parco grande sono stati portati allo smaltimento perché ridotti a un pericolo per tutti.

Ci si chiede se non sia possibile, anche in questo caso, trovare un’anima buona che offra due/tremila euro per l’acquisto di nuovi giochi. Perugia generosa, Perugia “braccino”? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma quei pallai in disarmo restano un pessimo spettacolo di degrado e di abbandono.

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