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Cronaca Norcia

Sferra un pugno mortale fuori dal pub, condanna confermata in appello a cinque anni e quattro mesi

La Corte d'Assise d'Appello di Perugia ha confermato la sentenza emessa in primo grado nei confronti di Christian Salvatori

Confermata anche in appello la sentenza di condanna emessa in primo grado a cinque anni e quattro mesi per Christian Salvatori per omicidio preterintenzionale. Era una notte di fine luglio di due anni fa quando, fuori da un pub, sferrò un pugno al 32enne Emanuele Tiberi, uccidendolo. Una tragedia che aveva scosso la comunità nursina dove il giovane era conosciuto ed amato tanto da essere proclamato lutto cittadino nel giorno dell'esequie del giovane Emanuele.

Uccide l'amico con un pugno all'uscita dal pub, condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione

I legali dell’imputato – gli avvocati David Brunelli e Francesco Crisi – avevano chiesto ai giudici di riqualificare il reato da omicidio preteritenzionale a colposo. Già condannato con la formula del rito abbreviato un anno fa, gli erano state riconosciute le attenuanti generiche per essere incensurato. Secondo la difesa Salvatori avrebbe sferrato il pugno mortale ad Emanuele al culmine di una specie di "gioco" tra i due ma la famiglia aveva sempre contestato tale tesi. I familiari si sono affidati agli avvocati Francesco Falcinelli e Diego Ruggeri.

"Ribadiamo la correttezza della sentenza dell'affermazione della responsabilità penale dell'imputato in relazione ad un gesto di violenza ingiustificato" - si è limitato a commentare l'avvocato Ruggeri. 

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