Colpisce con un pugno un calciatore minorenne: ex grifone dovrà risarcire la vittima
L'ex calciatore avrebbe compiuto l'aggressione al termine della partita per un fallo fatto al figlio. In appello prescritto il reato di lesioni
Condanna a 1.000 euro in primo grado e prescrizione in appello per l’ex grifone che avrebbe colpito con un pugno un calciatore minorenne dopo un fallo di gioco sul figlio. In primo grado l’ex giocatore era stato condannato a risarcire la vittima con 1.000 euro, statuizione che il giudice d’appello ha confermato.
L’ex grifone, difeso dall’avvocato Carlo Bizzarri, era accusato di aver colpito con un pugno un giocatore minorenne al termine di una partita dei campionati giovanili.
L’imputato si trovava lì come genitore di un giocatore. Durante la partita il figlio aveva subito un fallo e lui si era arrabbiato. Tanto da aspettare che il giocatore che aveva fatto il fallo uscisse dallo spogliatoio a fine partita, afferrarlo e colpirlo con un pugno.
Il ragazzino cadeva a terra e interveniva il genitore, ma anch’egli veniva colpito, secondo l’accusa, dall’ex grifone. Poi le parti venivano divise e scattavano le querele.
La difesa ha sempre sostenuto che non si sarebbe trattato di un pugno, ma di uno strattone, un rimprovero per far capire al giovane calciatore di giocare più pulito.
Per l’avvocato Ubaldo Minelli, che ha assistito le vittime come parti civili, le lesioni con 3 giorni di prognosi dimostrano altro e le decisioni del giudice di pace e poi del giudice ordinario in sede di appello, dimostrano che l’aggressione c’è stata. Tra l’altro l’ex grifone avrebbe anche sbagliato persona, in quanto il ragazzo aggredito non aveva commesso il fallo, ma era stato un compagno di squadra.
Il giudice ha quindi deciso per la conferma delle statuizioni civili di risarcimento del danno, ma ha dichiarato la prescrizione per il reato di lesioni .
