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Cronaca Fontivegge

Prostituzione a Fontivegge, i cittadini scrivono al sindaco: "Presenze provocatorie, offensive e violente"

I residenti chiedono l'applicazione dell'ordinanza anti prostituzione. In tribunale una prostituta accusata di aggressione nei confronti di una pattuglia della Polizia municipale

I cittadini e residenti di Fontivegge scrivono al sindaco Andrea Romizi, all’assessore Luca Merli e alla comandante Nicoletta Caponi chiedendo il ripristino dell’ordinanza anti prostituzione per strada, per contrastare il degrado urbano e il rispetto delle norme anti Covid-19.

Nella lettera si fa presente che “in più occasioni è stata richiamata l’attenzione sul fenomeno della prostituzione su strada che, complice l’approssimarsi della stagione estiva e il recente allentamento delle restrizioni” relative al Coronavirus “ha registrato una preoccupante intensificazione con una presenza pressoché costante, nell’arco della giornata, di prostitute di etnia rom che stazionano nelle principali vie del quartiere, talvolta palesando atteggiamenti provocatori, offensivi o addirittura violenti”.

Per i residenti è fondamentale “restituire un’immagine dignitosa e un doveroso decoro a una zona della nostra città pesantemente degradata negli anni, soprattutto considerando gli effetti positivi derivanti dalla precedente ordinanza in materia di contrasto all’offerta di prestazioni sessuali a pagamento su suolo pubblico”.

Nella lettera si lamenta l’acuirsi del fenomeno “durante le ore notturne, principalmente connesso alla prostituzione transessuale”.

“La mancata applicazione della precedente ordinanza – prosegue la missiva – ha causato forti disagi ai residenti delle vie interessate, con specifico riferimento a via Canali e via Campo di Marte, nonostante le ripetute sollecitazioni e gli incontri avvenuti anche di recente con esponenti dell’amministrazione comunale, ad oggi la situazione della zona permane in una seria e preoccupante fase di stallo, negando di fatto ai residente la possibilità di fruire degli spazi del quartiere in condizioni di decoro e assoluta tranquillità e sicurezza”.

La lettera si conclude con la richiesta di una “maggior presenza di forze dell’ordine all’interno del quartiere” in modo da “disincentivare” le condotte denunciate e “rendere le strade sicure e vivibili”.

La richiesta dei residenti arriva a due giorni dalla grave aggressione a danno di un capotreno alla stazione di Fontivegge (polso e gomito fratturati) e dell’udienza penale a carico di una prostituta accusata di aver aggredito un’agente della Polizia municipale.

La pattuglia della Polizia municipale in transito in via Canali nota un’auto che si ferma a bordo strada, la portiera si apre per far salire una donna, cinese, conosciuta come prostituta che esercita in quella zona, e scatta il controllo con tanto di multa di 450 euro al conducente.

Al momento di identificare la donna, però, “già identificata in occasione di precedenti controlli del territorio cui, negli ultimi tempi si è sempre sottratta dandosi alla fuga” non solo questa si rifiutava di fornire i documenti di identità e il permesso di soggiorno, ma prima tentava la fuga “divincolandosi” poi iniziava a “sferrare spinte e calci, anche nell’auto di servizio, tanto da cagionare lesioni” ad una delle agenti, costretta poi a farsi visitare al Pronto soccorso per “contusioni multiple” ed un “trauma contusivo e distorsivo al primo dito della mano sinistra”.

La donna smetteva di opporre resistenza solo all’arrivo di un’altra pattuglia della Municipale, questa volta composta da due agenti maschi.

Per questo la donna, difesa dall’avvocato Leonardo Orioli, è finita sotto processo per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e violazione delle norme riguardanti il rilascio del permesso di soggiorno e la regolarità della permanenza in Italia.

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