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Cronaca

Profughi a piedi lungo la E45

Si sono allontanati dal punto di accoglienza di Ponte Felcino, dove si trovavano per le operazioni di identificazione dopo essere giunti in Umbria dalla Calabria

In fila. Silenziosi. Camminano l'uno accanto all'altro nella speranza di non essere raggiunti da nessuno. Hanno deciso di sfidare il buoio per continuare il viaggio della speranza in cerca di un futuro migliore, lontano dalla guerra e dalla fame. Una piccola carovana di uomini lungo la E45. Gli occhi smarriti, nel cuore la voglia di proseguire e di arrivare, chissà, forse verso un'Europa diversa. La stessa parte di Europa che dopo la foto Aylan, il piccolo angelo trovato senza vita su una spiaggia turca, ha deciso di aprire le proprie “frontiere” a chi fugge dalla devastazione, ma soprattutto dalla morte.

Ed è così che gli uomini della Questura di Perugia si sono diretti lungo quel pezzo di strada dove camminavano i profughi allontanatisi dal punto di accoglienza di Ponte Felcino (non fuggiti, visto che non sono in stato di reclusione, ma possono in qualsiasi momento rinunciare all'assistenza). Un intervento resosi necessario dopo che gli automobilisti hanno denunciato la presenza di “persone che camminavano al buoio lungo la superstrada”. Hanno rischiato la vita. Ancora una volta.

Adesso la piccola caravona di profughi si trova in Questura. Qui gli agenti si stanno impegnando ad elencare loro i diritti di cui possono godere. Non si tratta né di una protesta né di una denuncia contro il sistema di accoglienza, bensì dell'ennesimo viaggio della speranza. E dopo aver attraversato il mar Mediterraneo a bordo di un barcone, adesso per loro non resta che continuare.  

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