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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il cardinale Gualtiero Bassetti: "Siamo pronti ad accogliere i migranti-profughi"

A tutt’oggi sono già alcune decine di realtà ad aver dato disponibilità di accoglienza tra parrocchie, comunità religiose e privati

Non è appena trascorsa una settimana dall’appello di papa Francesco fatto all’Angelus il 6 settembre, quello di ospitare i profughi nelle parrocchie, nei santuari, nei conventi e monasteri d’Europa, che in Umbria, la terra dei Santi Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi, non si è fatta attendere la risposta. Già nella serata di domenica 6, il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti ha ricevuto quattro telefonate per dare la disponibilità ad accogliere famiglie di profughi. Si è trattato di due parroci, una comunità monastica e un privato benefattore. Telefonate simili sono giunte nei giorni successivi in Curia e soprattutto in Caritas diocesana. A tutt’oggi sono già alcune decine di realtà ad aver dato disponibilità di accoglienza tra parrocchie, comunità religiose e privati. Questa sensibilità non distoglie la Chiesa dalla sua opera caritativa che rivolge ogni giorno a tante famiglie e singole persone, anche italiane, in difficoltà, attraverso le Caritas ed altre realtà ecclesiali impegnate nel sociale.

«Perugia e l’Umbria sono molto generose e solidali – è stato il commento del cardinale Bassetti –. Anche in occasione di altre emergenze umanitarie non si sono fatti attendere gesti di solidarietà. Ricordo ancora quando nella casa parrocchiale di San Giovanni del Prugneto, alle porte di Perugia, vennero accolte alcune decine di giovani immigrati giunti a Lampedusa tra il 2011 e il 2012. Si fecero carico di loro gli operatori della Caritas diocesana, ma le famiglie del luogo si prodigarono al meglio, preparando a quei ragazzi tante buone pietanze, tra cui delle fumanti lasagne, guardandosi bene dall’usare come ingrediente la carne di suino».

«Le nostre comunità – ha evidenziato il porporato – aiutano a “gettare ponti pace” in sostegno di chi soffre nell’accogliere persone che fuggono dai loro luoghi di origine devastati da violenze e ingiustizie. Ovviamente l’accoglienza nelle strutture che Chiesa e privati cittadini mettono a disposizione, deve essere fatta di concerto con le autorità civili, nella legalità, oltre a condividere il percorso di accompagnamento-assistenza che caratterizzerà il soggiorno sia di famiglie che di singoli nelle nostre comunità. Abbiamo dato la nostra disponibilità, alle autorità che coordinano gli arrivi, per offrire a questa gente assai provata un’accoglienza dignitosa».

Il cardinale Bassetti, nell’accogliere e far suo l’appello di papa Francesco, ricorda di avere già rivolto questo invito più volte in passato, nelle sue omelie, ai fedeli e non solo, affrontando questo tema, in particolar modo, in occasione delle solennità dei patroni della città, i santi martiri Costanzo, Ercolano e Lorenzo. 

«Noi vogliamo essere Chiesa solidale – aveva spiegato durante l'omelia per la festa di san Lorenzo, nell'agosto scorso – e vogliamo esprimere secondo le nostre possibilità un'accoglienza generosa e concreta, impegnandoci come Caritas e con l'aiuto delle Istituzioni locali, che regolano i flussi dei migranti». 

E’ un appello rivolto non solo «alle parrocchie, ai conventi, ai monasteri, anche di clausura», ma un invito che viene rinnovato a tutte «le famiglie di buona volontà». Gli interessati a collaborare per l’accoglienza dei profughi possono comunicare la loro disponibilità alla Caritas diocesana (tel. 075.5723851- e-mail: info@caritasperugia.it), che coordinerà le accoglienze, nel rispetto della normativa vigente, sulla base delle richieste che perverranno dalle autorità competenti.

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