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Cronaca

Blitz della Finanza nei confronti di tre imprenditori (due perugini) del settore farmaceutico. L'accusa: bancarotta fraudolenta

Effettuate perquisizioni locali, personali ed informatiche, nei confronti di 8 persone fisiche e 4 società

Accuse per reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e di bancarotta semplice a carico di tre imprenditori, due perugini e uno viterbese, che operano nel settore farmaceutiche. La Guardia di Finanza, su delega della Procura, hanno sequestrato in via urgente di quote societarie. L’indagine – che trae origine dagli approfondimenti effettuati nell’ambito della procedura fallimentare di una società di persone esercente la rivendita di farmaci – ha consentito di accertare che i soci, astenendosi dal depositare l’istanza di fallimento, hanno proseguito l’attività, accumulando "ulteriori perdite che, sommate fra di loro, alla data del 31 dicembre 2020, ammontavano ad oltre 10 milioni di euro".

La Guardia di Finanza contesta ai tre imprenditori di aver presentato un’istanza di concordato preventivo, dichiarata inammissibile, che sarebbe stata una mossa solo a procrastinare il fallimento, "compiendo successivamente ingiustificati prelevamenti di denaro a titolo personale nonché una serie di operazioni volte alla distrazione di beni dalla massa fallimentare". Le operazioni riguardavano: cessioni di quote a prezzi irrisori, vendite fittizie di compendi aziendali, spoliazioni
di beni personali, tra cui anche automobili d’epoca di rilevante valore.

"Da ultimo - si legge nelle carte - è stato rilevato il tentativo di estromissione della curatela dalla gestione dei beni personali dei soci falliti, che avrebbe dovuto essere attuato, nel corso di un’assemblea convocata per la fine dello scorso mese di giugno, attraverso la riduzione del capitale di una società a loro riconducibile, a copertura delle perdite e la sua ricostituzione mediante versamenti in denaro, nella piena consapevolezza che il curatore non sarebbe stato in grado di esercitare il diritto di opzione, favorendo, quindi, l’ingresso nella compagine societaria di soggetti apparentemente terzi”.

Il sequestro in via urgente è stato motivato per impedire, secondo gli inquirenti, ulteriori azioni sul patrimonio. Oltre al sequestro i finanzieri hanno effettuato diverse perquisizione in alcuni locali, nei confronti di 8 persone fisiche e 4 società coinvolte, a vario titolo, nelle vicende oggetto d’indagine, con sedi in Umbria, Lazio e Sardegna.

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