Il cliente dice no e lui gli spacca il naso: venditore porta a porta a processo

Massacrato con un pugno da un giovane venditore "porta porta" di contratti per le società di fornitura di luce e gas. E' la macabra vicenda che vede protagonisti, loro malgrado, marito e moglie e titolari di un'enoteca, vittime - secondo le testimonianze raccolte oggi in aula - dei comportamenti insistenti e violenti del venditore.

La vicenda giudiziaria è apparsa questa mattina in aula dinanzi al giudice Verola per l'escussione dei testi; a iniziare il racconto è la moglie della vittima. Siamo nel dicembre del 2010 quando due giovani venditori bussano alla porta del locale per proporre un nuovo contratto con la società per la quale lavoravano.

La donna non è interessata alla stipula, nonostante le richieste insistenti di uno dei due che ha anche la "faccia" di proporgli  un giro in auto con lui. Una richiesta che la destabilizza, visto che non ne riesce a capire il reale interesse. Sola con i due estranei in una fredda serata invernale, decide di chiamare il marito per spiegargli quanto stava succedendo. E' lui stesso a convicersi, dopo aver parlato al telefono con il giovane del disinteresse per il nuovo contratto prosposto, a piombarsi nel locale per verificare di persona la situazione.

Lo invita ad uscire - l'altro collega nel frattempo si era allontanato - accompagnandolo per un braccio fuori dalla porta. Ma l'insistenza del venditore sembra avere la meglio e tenta di riaprire la porta, fino alle urla, accusando il titolare del locale di avergli schiacciato un dito in mezzo alla porta. La situazione degera, dalle parole si passa alle mani e per tutta risposta riceve dal giovane un pugno sul naso, procurandogli una frattura con una prognosi di circa 40 giorni. Da lì la denuncia alle forze dell'ordine e l'inizio della vicenda giudiziaria.Si torna in aula il 14 maggio 2018 per gli ultimi testi e la conclusione dell' istruttoria.