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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Mistero scomparsa Sonia Marra, riparte il processo: "Tracce di sangue in camera e in bagno"

Al Tribunale di Perugia il Pm Angela Avila ha interrogato alcuni rappresentanti delle forze dell'ordine sulle tracce di sangue (trovate nella casa della giovane pugliese) ma anche su tre strane ricariche telefoniche fatte sul telefono di Sonia dopo la sua scomparsa

Calmo e pacato, è arrivato tardi in aula Umberto Bindella, l’uomo indagato per l’omicidio e l’occultamento di cadavere di Sonia Marra. A lato la famiglia quasi al completo, manca solo il fratello Piero. Ascoltano i testimoni e non si guardano mai tra loro. Il padre ha gli occhi fissi sul pavimento.

Alle nove e tre quarti di questo 2 ottobre 2013 riapre il processo. I testimoni iniziano, uno a uno, a sfilare davanti ai pm. Tante le lacune, forse troppe per un processo che non vede la fine.  È il comandante Giovanni Cuccurullo, incalzato dal pm Angela Avila, a rimettere in ballo la pista clericale, inizialmente battuta e poi subito abbandonata. “In base a fonti confidenziali – dichiara – uscì fuori che la farmacista Maria Grazia Baldi e il monsignor Cesare Ceccobelli erano informati sui fatti”. Ma la richiesta di mettere sotto controllo la linea telefonica dell’attuale monsignore di Gubbio venne respinta.

TUTTA LA STORIA DELLA SCOMPARSA DI SONIA MARRA

E poi quelle tracce di sangue trovate sull’appartamento di Sonia Marra.  È proprio il carabiniere Giuseppe Buzzoni dei Ris ad affermare: “Venne riscontrata la presenza di tracce ematiche vicino alla maniglia della cameretta, sul marmo del bagno padronale e una vicino all’entrata del bagno”. Poi quel cuscino analizzato, anche lì l’analisi del Dna disse che il sangue apparteneva alla studentessa pugliese.

Ci sono anche quei ritagli di giornali trovati il giorno della perquisizioni nell’abitazione di Umberto Bindella. Ritagli che immortalano le fasi delle indagini sul caso Marra. Una precisione immacolata in quella casa che non era mai stata violata.

Ma la grossa lacuna resta su quelle quattro ricariche telefoniche fatte a Sonia Marra dopo la scomparsa che vanno dal 15 novembre al 19 dicembre 2007. Chi ha fatto quelle ricariche? E perché? Immediata la richiesta del pm all’assistente maresciallo Capolungo Marco: “Potrebbe essere possibile rintracciare da quale luogo sono state effettuate?”. Alcuni attimi di esitazioni che si susseguono con un botta e risposta incessante. “Se una di queste – afferma il pm – come ha detto lei è stata fatta da un terminale è forse allora possibile risalire da dove è stata fatta”. “Credo di sì – dichiara Capolungo Marco – mi attiverò subito per averne conferma”. La risposta arriverà solo alla prossima udienza, fissata il 6 novembre prossimo.

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