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Cronaca

Caso Marra, il pm: "Esami regalati, Sonia e Bindella erano intimi"

Il Pm Petrazzini documenta in aula, con la conferma del direttore della scuola di Teologia, la presunta registrazione di un esame da parte di Sonia che lavorava in segreteria, che Bindella non avrebbe sostenuto

Il caso della scomparsa di Sonia Marra, la ragazza pugliese di cui si sono perse le tracce nel 2006, è stato discusso oggi in una nuova udienza nel Tribunale di Perugia dove non sono mancati scambi d’accuse tra il Pm Petrazzini e il collegio difensore di Umberto Bindella, l’ex fidanzato della scomparsa accusato di esserne il killer e di averne occultato il cadavere.

L’accusa ha ascoltato a lungo il direttore della Scuola di Teologia di Montemorcino di Perugia dove lavorava in segreteria Sonia e dove studiava Bindella. Don Rino Righetti ha spiegato in aula il lavoro della ragazza, per un compenso  forfetario di 550 euro a secondo dell’attività svolta: "Trascriveva i verbali di esami nei registri di segreteria ed anche aggiornava la scheda esami degli studenti della scuola”.

Il Pm Petrazzini ha sottoposto i verbali di una sessione di esame del 4 luglio 2006 redatta dal docente e il verbale di trascrizione della segreteria. Il direttore della scuola ha riconosciuto la scrittura della Marra ed anche verificato che nel primo verbale non c’è traccia di Bindella, mentre nel secondo – quello ufficiale che vale poi la scheda per l’attestato della scuola – Bindella è presente ed ha ottenuto 30/30esimi.

E’ forte il dubbio di un intervento della Marra a favore dello studente. Un gesto così forte che l’accusa ha voluto mettere in evidenza in aula sia per dimostrare la complicità dei due che il legame sentimentale, smentito dallo stesso Bindella. Dunque uno dei tanti segreti, quello degli esami passati d’ufficio, che uniscono in questa storia di nebbie i due ragazzi? Per l’accusa sì.

Lo stesso direttore ha ammesso che dopo la scomparsa della Marra di aver individuato degli errori nei verbali di segreteria proprio causati dalla ragazza pugliese che negli ultimi mesi “era assente, svagata e affetta da una pulizia maniacale del posto di lavoro”.

Il direttore della scuola di Teologia di Montemorcino ha ribadito di non aver assistito a rapporti di nessun tipo tra la ragazza pugliese e l’accusato, ne di aver conosciuto altre eventuali compagnie a rischio frequentate dalla sua segretaria-studentessa.

Il processo al momento non ha fatto emergere delle certezze.



 

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