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Cronaca

Perseguitata da un perfetto sconosciuto, oltre 50 chiamate in un giorno e minacce di morte

La vicenda è sbarcata in tribunale. La giovane davanti al giudice ha raccontato i mesi da incubo vissuti: "Avevo paura di lui"

Invaghirsi di una completa sconosciuta fino a cadere in un vortice di ossessione. Fino a diventarne l'ombra e arrivare a minacciarla di morte pur di poterla avere. La vittima di questa brutta vicenda, sbarcata oggi in tribunale dinanzi al giudice Internò, è una giovane perugina, che dopo aver vissuto mesi da incubo, sporse denuncia contro quel ragazzo che voleva renderle la vita un inferno. 

I fatti. Non si conoscevano se non di vista, finchè in una serata fra amici, si ritrovano a passare qualche ora all'interno della stessa comitiva. Nessun contatto, nessuna parola, fino al giorno dopo. Quando lui - chiedendo il numero di cellulare della ragazza  a qualche amico in comune - inizia a manadarle qualche sms. "All'inizio non ci vedevo nulla di strano" - racconta la vittima in aula. Poi sono iniziate le chiamate. Sempre più insistenti. "Era arrivato a mandarmi fino a 15 messaggi e 50 chiamate al giorno, in cui diceva che ci saremmo sposati e che mi amava". Insomma, una vera e propria ossessione per quella giovane con cui non aveva mai avuto nulla a che fare prima. 

Neanche dopo aver cambiato il numero di cellullare, la situazione sembra migliorare. "Sapeva dove abitavo. Veniva sotto casa mia e si attaccava al citofono per ore, minacciando di sgozzarmi se non fossi scesa o se non gli avessi risposto al telefono". Dopo la denuncia, lo stalker viene rintracciato e sottoposto ad un tso all'ospedale di Perugia. "Anche da lì continuava a chiamarmi". Da lì ancora un'altra denuncia, fino alla parola fine. "Ha smesso di perseguitarmi, anche se un giorno contattò sui social una mia amica, dicendole che dovevo smettere di scrivergli perchè ormai era fidanzato"; tanto per ribaltare le carte in tavola. 

Alla luce delle testimonianze rese, il giudice ha ritenuto necessario nominare il perito, dottor Simonucci, al fine di verificare le capacità dell'imputato. L'udienza è stata quindi rinviata al 23 giugno per il conferimento dell'incarico. 

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