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Cronaca

“Cronaca di una morte annunciata”, il pm chiede l’ergastolo per l’assassino Francesco Rosi

Oggi la requisitoria del pm Valentina Manuali: chiesto per il marito assassino Francesco Rosi il carcere a vita

Chiesto l'ergastolo per il reo confesso Francesco Rosi, che il 25 novembre 2015, uccise a fucilate la moglie Raffaella Presta. Il pm Valentina Manuali, alla fine della requisitoria ha chiesto l’ergastolo con l’isolamento diurno che - scontato di un terzo della pena come previsto dal giudizio abbreviato – potrebbe costare a Rosi il carcere a vita. La requisitoria del pm ha voluto mettere in luce come l’omicidio della giovane avvocatessa, non sia stato un raptus di follia, ma un tragico evento “premeditato”.

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La giovane avvocatessa, uccisa all'interno della villetta coniugale in via del Bellocchio, è stata vittima di maltrattamenti e botte da parte del marito: un amore "ossessivo" e attanagliato dalla gelosia. Una cronaca di un morte annunciata, quella della povera Raffaella, come ricostruito dalla tesi accusatoria: botte, violente liti, l'ossessione di perderla. Lei lo sapeva bene, tanto da inviare un selfie con il volto tumefatto al fratello, pochi giorni prima della sua morte. L'epilogo di una relazione durata 10 anni e sfociata in un incubo. 

"L'amavo, non volevo ucciderla, ma poi ho perso la testa". Un impeto, quello ribadito dall'imputato Rosi al giudice durante il lungo interrogatorio del 19 dicembre. Tesi contraria a quella sostenuta dai legali della parte civile: "Rosi ha premeditato l'omicidio della moglie perchè non accettava la separazione"

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"Siamo soddisfatti della richiesta", sono queste le parole della sorella gemella Doriana, presente oggi in aula durante la requisitoria. Anche la Rete Antiviolenza a sostegno della famiglia di Raffaella, parte civile nel processo a carico dell'uxoricida, ha voluto esprimere soddisfazione per quanto richiesto dal pubblico ministero. La prossima udienza è stata fissata al 29 marzo per le parti civili. L'imputato è difeso dall'avvocato Laura Modena.

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