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Cronaca

Vietato battezzare i figli e mangiare carne di suino, botte e molestie sessuali alla figliastra

Il prossimo 22 febbraio si tornerà in aula per le discussioni, dopo le quali il giudice Nicla Restivo dovrebbe pronunciare la sentenza. Imputato un arabo musulmano che ha ridotto in schiavitù la moglie e il resto della famiglia

Un padre-padrone che picchiava e umiliava psicologicamente la sua famiglia. Gesti folli che sfociavano nei divieti assoluti di battezzare i figli e mangiare la carne di suino, nonostante lui potesse essere libero di abusare ogni sera di sostanze alcoliche.  Inoltre era sovente ribadire in maniera inquietante: "voglio le vergini nel mio letto". A fare le spese di quel desiderio urlato più volte, la bambina della donna, appena 13enne che, dopo le violenze subite, ha iniziato a procurarsi delle lesioni con l'intenzione di rendere palese il suo disagio. Un incubo durato per anni e finalmente finito grazie alla drastica decisione della madre di lei, difesa adesso dall'avvocato Leonardo Romoli.

La donna, distrutta da quella relazione, viene però a conoscenza delle molestie subite dalla poco più che bambina solo durante l'incidente probatoria in sede preliminare. La ragazzina di 13 anni viene ascoltata sui fatti. Incalzata dalle domande del pm crolla improvvisamente, raccontando ogni singolo particolare. Racconta dei palpeggiamenti, ma non solo, perché stando alle parole della vittima, l'uomo sarebbe arrivato al punto di masturbarsi davanti agli occhi innocenti della piccola. Magliette strappate e, infine, l'umiliazione di essere toccata sui seni da quel mostro.

Tra le vittime, non solo madre e figlia, ma anche il bambino nato da quell'unione e portatore di gravi patologie invalidanti. L'uomo, vergognandosi di quel figlio, non avrebbe infatti in alcun modo provveduto al suo mantenimento. Ma non solo, perché stando a quanto emerso in aula, l'imputato avrebbe inoltre ignorato la sua esistenza, facendo finta che non fosse mai nato. Il prossimo 22 febbraio si tornerà in aula per le discussioni, dopo le quali il giudice Nicla Restivo dovrebbe pronunciare la sentenza.

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