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Cronaca

Meredith, Mantovano: "In Usa Amanda e Raffaele nel braccio della morte"

Mantovano interviene sul processo mediatico di Perugia, che ha suscitato l'interesse globale, affermando che è inaccettabile il tentativo di dare lezioni all'Italia da parte degli Usa

Alfredo Mantovano, ex magistrato e sottosegretario all'Interno, intervistato dal settimanale A, irrompe a muso duro, con le sue affermazioni, sul processo per l'omicidio di Meredith Kercher e sulla campagna mediatica di parte statunitense contro il modus operandi delle prime indagini e conclusioni, che portarono alla sentenza di colpevolezza del primo grado di giudizio.

"Se il processo ad Amanda Knox e a Raffaele Sollecito si fosse tenuto in un qualsiasi stato americano quei due ragazzi sarebbero nel braccio della morte di qualche penitenziario ad attendere il loro turno per l'iniezione letale"; dice Mantovano.

"E' stato inaccettabile - osserva l'ex magistrato - il loro tentativo di darci lezioni. Hanno criticato senza mai entrare nel merito, hanno provato a mettere sul banco degli imputati chi ha condotto le prime indagini. E a difendere Amanda arrivando ad accusarci di sequestro di persona senza capire che gli elementi raccolti in primo grado erano netti, pesanti".




 

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