Omicidio Ilaria Alpi, dai depistaggi ai testimoni compiacenti: la verità si decide a Perugia
I depistaggi, le verità di comodo e i testimoni compiacenti messi in campo fin da quel 20 marzo 1994 ha permesso di tener accesa a qualsiasi costo la luce su questo assassinio
La corte d'appello del Tribunale di Perugia sarà impegnata mercoledì in una nuova udienza del processo di revisione sull'omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, due bravi reporter che evidentemente erano arrivati troppo vicini a delle verità pericolose. Un processo che prima di tutto deve fare pulizia di menzogne e depistaggi che hanno portato alla condanna a 26 anni di carcere per il somalo Hashi Omar Hassan. Hassan è stato in cella per 16 anni, prima che l'inchiesta giornalistica della trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto dimostrasse con levidenza dei fatti la sua estraneità alle accuse, contribuendo a ricostruire la rete di falsità che lo aveva intrappolato come capro espiatorio.
Da un anno è a piede libero, ma manca ancora un verdetto definitivo che gli renda giustizia, nonostante a gridare la sua innocenza in tutti questi anni fossero per primi i genitori di Ilaria, la mamma Luciana e il padre Giorgio, scomparso sei anni fa senza mai arrendersi. Come manca ancora molto per individuare chi come e perché ha voluto la morte di Ilaria e Miran.
I depistaggi, le verità di comodo e i testimoni compiacenti messi in campo fin da quel 20 marzo 1994 ha permesso di tener accesa a qualsiasi costo la luce su questo assassinio e sulle indagini riaperte da un anno a questa parte, grazie allinsistenza di una redazione giornalistica cocciuta e alla bravura di una cronista come Chiara Cazzaniga.
In base alle prove e alle testimonianze fin qui ascoltate, Omar Hashi Hassan potrebbe essere definitivamente prosciolto. A prendere posizione in merito la Tavola della Pace che mercoledì sarà dalle 9 e per tutta la durata dell'udienza davanti alla Corte dAppello del Tribunale di Perugia. Gli organizzatori affermano: “Saremo a Perugia anche e soprattutto per pretendere che le indagini, riaperte anche presso la Procura di Roma, vadano questa volta fino in fondo, vengano esaminati i documenti ora desecretati della commissione parlamentare dinchiesta, siano rintracciati e riascoltati tutti i personaggi coinvolti, si verifichino foto e filmati, fino ad arrivare ai veri colpevoli e mandanti dellassassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Una Verità e Giustizia che pretendiamo per Ilaria e Miran, per le loro famiglie, per le cittadine e i cittadini italiani, e alla cui mancanza non ci rassegniamo.