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Cronaca

Nei guai noto ginecologo per aborti clandestini, respinta ogni accusa

Il noto medico è accusato di peculato e di aver compiuto un aborto senza il consenso della paziente. A costituirsi parte civile nel procedimento anche la Usl

Lo studio sempre pieno. Nessuno, adesso, sembra più ricordarsi di quella storiaccia che, appena scoppiata, era sulle bocche di tutti. Michele Saporito, ginecologo dell’ospedale di Castiglione del Lago, arriva quasi zoppicando in tribunale per colpa di una brutta tendinite, ma nonostante il dolore appare sereno e tranquillo. Lui ha, infatti, sempre respinto ogni accusa, dichiarando di non avere mai effettuato “nessun aborto clandestino”.

Oggi, 16 gennaio, si torna in aula per ripercorrere la vicenda, ma la sentenza arriverà solo entro il 22 gennaio. Il giudice Avenoso dovrà, infatti, decidere se rinviare o meno a giudizio il noto medico.  Secondo l’accusa il ginecologo avrebbe effettuato un’interruzioni di gravidanza al di fuori del limite di legge. E sempre in basi alla tesi accusatoria “eludendo la normativa avrebbe stimato un’epoca di gravidanza diversa da quella reale, in modo da includere la settimana ‘di ripensamento’ e poi praticare l’aborto”. 

L’inchiesta che all’epoca prese il nome di “Erode”, vide finire nel registro degli indagati anche  un’ostetrica, un dipendente e il convivente di una donna straniera. Quest’ultimo venne accusato, in particolare modo, di aver costretto la donna a interrompere la gravidanza, inducendola a firmare il consenso. Il noto medico ha respinto però con forza ogni accusa, cercando di dimostrare la sue estranietà ai fatti. Adesso sarà il giudice Avesono a dover dimostrare dove si trovi la verità e se realmente sia stato effettuato quell'interruzione di gravidanza clandestina che fece apparire, all'epoca dei fatti, Michele Saporito come il medico degli aborti. 

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