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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castiglione del Lago

Traffico illecito di rifiuti tossici: uno dei primi maxi processi ambientali in Umbria si conclude con le assoluzioni

Traffico, trasporto, raccolta e smaltimento di rifiuti tossici pericolosi, tra cui fanghi provenienti da depurazione di acque civili e industriali

La Corte d'Appello di Perugia ha assolto tutti gli imputati finiti nella bufera in merito all'inchiesta sul trasporto, smaltimento e commercio di rifiuti pericolosi di alcune aziende del Trasimeno, i fatti contestati risalgono al 2001 e nel processo si costiuì parte civile anche il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio attraverso l'avvocatura distrettuale dello Stato per i danni ambientali che questo illecito traffico di rifiuti avrebbe prodotto. 

Nell'occhio del ciclone finirono presidenti e vice presidenti di alcune società del Trasimeno che per l'accusa, avrebbero esercitato attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento e commercio di rifiuti pericolosi in mancanza delle prescritte autorizzazioni e comunicazioni. Ad una società che si occupava di fertilizzanti, le altre aziende avrebbero conferito di volta in volta, tonnellate di fanghi speciali, rifiuti pericolosi, cuoio conciato, scarti, ritagli, polveri di lucidatura contenenti cromo, il tutto in mancanza di prescritte autorizzazioni.

Gli imputati, una decina in tutto, attraverso l'allestimento di mezzi di attività continuative organizzate, secondo l'accusa avrebbero ceduto, ricevuto e trasportato abusivamente ingenti quantitativi di rifiuti pericolosi classificati come speciali. In primo grado furono condannati da un anno a otto mesi di reclusione, oltre all'interdizione dei pubblici uffici e dall'esercizio dell'industria e del commercio. Ora, con l'assoluzione in secondo grado, le pretese risarcitorie sono cadute. Gli imputati sono difesi, tra gli altri, da Francesco Falcinelli, Michele Maria Gambini, Vincenzo Maccarrone, Giorgio Comaschi. 

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