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Cronaca

Prigionieri della sbarra del parcheggio dell'ex Senologia, lite in tribunale tra residenti e Unistranieri

Cancellata una servitù di passaggio trentennale, nonostante un'ordinanza del giudice. E arriva anche la denuncia per aver vietato il passaggio

C’era una volta la vallata delle Briglie di Braccio, prima ancora del parcheggio, quando nell’area insistevano un condominio, due villette e una palazzina dell’Asl (denominata ex Senologia).

Poi arrivò il parcheggio del Comune di Perugia, gestito da Sipa-Saba. Per realizzare il posteggio pluripiano, venne espropriata un’area di pertinenza delle due villette e del condominio. Esproprio legato ad un accordo per lasciare una servitù di passaggio pedonale e veicolare a quello che diventava un fondo intercluso, con la concessione di due posti auto ai proprietari delle villette che perdevano un’area dove parcheggiavano.

La servitù di passaggio non è mai stata trascritta nei documenti del Comune o della Provincia, ma risulta di fatto nell’uso quotidiano da trenta anni.

Il condominio, invece, provvedeva a chiudere il proprio piazzale con un cancello, consentendo il transito pedonale ai proprietari delle due villette fino al parcheggio comunale.

L’Asl, in tutto questo, non diceva nulla, anzi, montava una sbarra e sistemava un citofono collegato a tutte le strutture dell’area. Quindi i condomini e i residente nelle villette potevano entrare liberamente e, tramite citofono, aprire anche la sbarra ad ospiti o artigiani per lavori di riparazione o altro.

Con la realizzazione del parcheggio, infine, la strada che passa per la palazzina Asl diventa l’unica per accedere alle proprietà private seguenti. Ed è così da quasi trenta anni.

La situazione cambia quando la palazzina viene venduta dall’Asl all’Università per Stranieri. Da subito l’ateneo lamenta la sosta selvaggia nel piazzale dell’Asl e decide di chiudere tutto, sottoponendo il passaggio, oltre che alla sbarra, al controllo della portineria. Non solo, perché vengono posizionate due fioriere davanti al cancello del parcheggio condominiale. Annullando di fatto la servitù di passaggio e impedendo ai condomini e ai proprietari delle due villette di tornare a casa. Gli immobili risultano, così, totalmente chiusi e inibiti al traffico veicolare.

Ne nasce una causa civile e davanti al giudice si cerca di addivenire ad una conciliazione. Il condominio e i proprietari delle villette “accettano che l’Università per Stranieri rimuova le fioriere e gli altri impedimenti che ostacolano il passaggio dall’area di pertinenza dell’Università all’area di pertinenza del condominio”, fatto salvo il diritto dell’Università di mantenere la gestione della sbarra di accesso all’area dalle 8 alle 18. I vicini potranno usare l’area di pertinenza dell’Università solo come passaggio. E questo decideva il giudice con ordinanza.

Tutti d’accordo e breve rinvio per verificare la fattibilità della proposta.

Complice l’estate, però, sono tre mesi che i vicini di proprietà dell’Università risultano “prigionieri” della sbarra che non viene attivata a loro richiesta. Tanto che il due agosto ha dato luogo ad una denuncia davanti ai Carabinieri della stazione di via Ruggia.

In violazione dell’ordinanza del giudice, si legge nella denuncia, non veniva aperta “la sbarra di accesso all’abitazione ad ogni richiesta durante gli orari di apertura dell’Università”, impedendo il rientro a casa di uno dei residenti nell’area.

Si torna davanti al giudice il 9 ottobre per la decisione sull’accordo per stabilire, o meno, il diritto di accesso a casa propria da parte dei residenti in un fondo chiuso e accessibile da un’unica strada.

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