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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Prete arrestato, il cardinale Bassetti avvia l'inchiesta interna sulle chat e sui comportamenti del sacerdote

Il parroco rischia la sospensione o la riduzione allo stato laicale. Il giudice per le indagini preliminari di Palermo ha respinto la richiesta di arresti domiciliari

I comportamenti di don Vincenzo Esposito, per i quali è finito in carcere a Spoleto, sono anche al centro di un'indagine interna ecclesiale.

Il parroco di San Feliciano è stato arrestato dai Carabinieri, nell'ambito di un'indagine della magistratura siciliana, e trasferito nel carcere di Spoleto, con la contestazione di reati a sfondo sessuale, adescamento di minori su internet e sfruttamento della prostituzione minorile, avendo pagato, questa l'accusa, dei ragazzi affinché registrassero video a sfondo sessuale per poi inviarglieli.

Il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, a fronte della gravità della notizia e dei fatti, "ha ritenuto doveroso dare avvio all’investigatio previa in ottemperanza a quanto previsto, in casi del genere, dalle norme canoniche".

L'indagine interna della diocesi scatta di fronte ad un delitto e serve per indagare "con prudenza, personalmente o tramite persona idonea, sui fatti, le circostanze e sull'imputabilità, a meno che questa investigazione non sembri assolutamente superflua".

Con l'investigatio praevia la curia deve valutare gli elementi di accusa, le testimonianze e la ricostruzione dei fatti, per poi decidere.

Una volta conclusa l'indagine interna il vescovo può decidere se "avviare il processo per infliggere la pena" oppure "se si debba ricorrere al processo giudiziario, oppure, a meno che la legge non lo vieti, si debba procedere con decreto extragiudiziale". Tra le sanzioni previste si va dalla sospensione per un periodo determinato dalle funzioni sacerdotali (celebrazione dei sacramenti) fino alal riduzione allo stato laicale, cioè dichiarazione di nullità dell’ordinazione.

Sul fronte dell'inchiesta penale, intanto, il giudice per le indagini preliminari di Palermo ha rigettato l’istanza di scarcerazione avanzata dall’avvocato Renato Vazzana che difende don Vincenzo Esposito, con sostituzione del carcere con i domiciliari nella canonica di San Feliciano.

Sempre il difensore del sacerdote ha avanzato la richiesta di interrogatorio dopo che all'indomani dell'arresto il sacerdote si era avvalso della facoltà di non rispondere.

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