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Cronaca Città della Pieve

Scoperta Necropoli, Città della Pieve si fregia del titolo "Città Etrusca"

La particolarità del ritrovamento riguarda la qualità di conservazione dei reperti. Una scoperta di fondamentale valore per il territorio pievese, che entrerà così a far parte della rete delle Città Etrusche

È stata presentata stamane, al Museo Civico  di Santa Maria dei Servi di Città della Pieve, l’eccezionale scoperta della tomba  etrusca, rinvenuta in località San Donnino. I lavori di scavo, terminati il 28 novembre scorso sotto la direzione della Dottoressa Clarita Natalini, della Soprintendenza e degli archeologi Silvia De Fabrizio, Francesca Bianco, Benedetta Droghieri e Andrea Pagnotta, hanno portato alla luce una necropoli la cui tomba, detta a camera perchè costituita da un vano scavato sulla terra e da un corridoio di accesso (dromos) orientato  nord  sud, rappresenta una unicità nel territorio di Città della Pieve.

La particolarità del ritrovamento, riguarda  la qualità di conservazione dei reperti; due sarcofagi intatti più alcune urne cinerarie, appartenenti ad un conosciuto clan familiare etrusco originario di Chiusi, e databili intorno al III secolo A.C. Una scoperta di fondamentale valore per il territorio pievese, che entrerà così a far parte della rete delle Città Etrusche. Dalla prossima settimana una scheda sullo studio della tomba sarà pubblicata nel sito della Soprintendenza mentre una dettagliata pubblicazione dei lavori e degli studi sarà pubblicata già a partire dai primi mesi della prossima estate.

Alla presentazione è intervenuto il Sindaco Fausto Scricciolo, Elena Calandra, Soprintendente Archeologia dell’Umbria, l’Assessore regionale alla Cultura Fernanda Cecchini e il Sottosegretario ai beni culturali, on. Ilaria Borletti Buitoni, che ha espresso profonda ammirazione per una partecipazione sentita di tutta la comunità umbra, intervenuta numerosa all’incontro. “Intervenire ad un evento così importante – sottolinea Borletti Buitoni – significa riconoscere le proprie radici in maniera sana ed aprirsi alla conoscenza, al confronto con altre culture. Sono qui per manifestare l’eccezionalità di questo ritrovamento, frutto di una rete di sinergia fra soprintendenze, autorità comunali, archeologi e istituzioni. L’Umbria è una terra ricchissima non solo dal punto di vista paesaggistico, ma storico, artistico, architettonico ed archeologico”.

Per l’Assessore Cecchini, importante sarà la musealizzazione -  nella sede di Città della Pieve- dei reperti rinvenuti, per permetterne al pubblico la piena fruibilità, ma anche per l’inserimento della necropoli all’interno del percorso culturale e museale della Regione, volto alla valorizzazione del nostro patrimonio. L’intento sarà infatti quello di ricostruire la struttura della tomba a camera da cui i materiali provengono. Progetto che dovrà trovare finanziamenti e per il quale è già stato attivato l’Art Bonus.

La scoperta archeologica, adottando innovative tecniche di intervento, ha permesso inoltre di preservare il colore dei manufatti; uno dei volti scolpiti sopra la parte superiore dell’urna cineraria, ha ancora le pupille dipinte; e grazie al consolidamento immediato del colore durante il ritrovamento, si apriranno degli studi nuovi sulle tinte in epoca etrusca. All’interno delle urne, sono stati rinvenuti materiali organici (ossa e ceneri), che saranno successivamente analizzati dall’equipe dell’Università di Pavia che detiene la più importante banca dati del DNA  etrusco.

Altra particolarità dei reperti riguarda il materiale; le urne, sono state realizzate con il marmo alabastrino (non autctono del luogo) mentre i sarcofagi sono stati realizzati con la pietra arenaria, presente nel pievese, segno di un avanzato progresso all’interno del clan stesso.

Tra i reperti rivenuti durante gli scavi, anche una serie di suppellettili che dovevano accompagnare il defunto nell’aldilà; una piccola olla in bronzo, uno strigile, un’anfora, vasetti in ceramica e all’interno delle sepolture, un piccolo drappo di stoffa (per contenere le ossa)  che rimanda ai grandi funerali omerici.

La deposizione, a carattere unicamente maschile, presenta su uno dei due sarcofagi un’iscrizione dipinta, riferibile all’identità del defunto, mentre la statua sopra il coperchio dell’urna, è adornata da una collana di fiori e da una patera sulla mano destra.

Una scoperta importante, quindi, se circoscritta all’interno degli studi sul popolo etrusco e di grande valore per comprendere, ancora, la struttura della società stessa.

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