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Cronaca

Salute, nasce Gebisa: la Fondazione che cura mamme e bimbi

Presentata a Perugia, la Fondazione Gebisa che si occupa della salute dei bambini, sin dal periodo perinatale, attraverso la prevenzione e la cura delle proprie madri

Una fondazione che si occupa della salute dei bambini, sin dal periodo perinatale, attraverso la prevenzione e la cura delle proprie madri. È Gebisa (Genitori bimbi sani) che nasce con l’intento di sostenere la ricerca clinica, biomolecolare e genetica, per ridurre drasticamente, così, i risultati negativi e le problematiche correlate alla nascita da gravidanze patologiche, nel medio e lungo termine.

A presentare la nuova fondazione, alla presenza del sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, sono stati, martedì 5 giugno, nella sala della Vaccara di palazzo dei Priori, il presidente e vicepresidente, rispettivamente Paolo Brunetti e Maria Rita Lorenzetti, il pediatra e neonatologo, Benito Cappuccini, ideatore e socio fondatore, insieme ad alcuni suoi colleghi, di Gebisa, ed Emilio Duca, uno dei soci onorari della fondazione. Presenti anche Giuseppe Castellucci, direttore della rete materno infantile umbra, e i due testimonial Paolo Rossi, ex calciatore italiano, e la moglie, Federica Cappelletti.

Il contesto in cui si inserisce la fondazione è quello del Dipartimento materno infantile dell’Azienda ospedaliera di Perugia, dove vengono assistiti, ogni anno, circa 600 nati patologici o da gravidanze ad alto rischio. È quanto emerso durante la conferenza di presentazione della nuova realtà, che opera in una regione, in cui, stando a quanto detto, nascono, ogni anno, circa 1500 bambini a rischio e l’incidenza di queste nascite è in continuo aumento.

“I neonati – ha spiegato Benito Cappuccini – non sono solo a rischio elevato durante i primi giorni di vita, ma sono anche una popolazione ad elevato rischio di ‘outcomes’ negativi, come handicap o infertilità, che determinano danni epigenetici, cioè modifiche errate permanenti del dna, che si manifestano, progressivamente, dopo la nascita e fino all’età adulta”.

“Per questo nel 2009 – ha proseguito Cappuccini – abbiamo costituito un team multidisciplinare che, individuando preventivamente il rischio già in fase di ‘counselling pregravidico’, è in grado di offrire una risposta, anch’essa multidisciplinare, in gravidanza e successivamente”.

Ma il vero valore aggiunto della fondazione di ricerca, che collabora anche con gli Istituti della Facoltà di Medicina e con i Centri di eccellenza italiani e stranieri, è il fatto che “interessa – come ha sottolineato Paolo Brunetti – un ambito di attività non coperto interamente da altre associazioni. Si tratta di tutte quelle attività che riguardano il periodo antecedente la nascita del bambino e che influenzano, però, la sua vita, oltre alla cura delle donne, umbre e provenienti da altre regioni, che hanno avuto gravidanza a rischio, dovuta per esempio a diabete, obesità o ipertensione”.

Sulla necessità di implementare la conoscenza e l’attenzione sulle patologie derivanti da gravidanze a rischio, è intervenuta anche Maria Rita Lorenzetti. “Si tratta – ha detto la vicepresidente di Gebisa – di una questione importante di cui sia la società che la sanità devono farsi carico. L’amministrazione comunale di Perugia ha già dato prova di sé nella scelta della sede della fondazione, ma occorre trovare nuovi sponsor e partner finanziari”. La conferenza si è conclusa, poi, con la presentazione del nuovo sito web della fondazione, www.gebisa.org.

 

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