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Cronaca

Natale tra i poveri, servito il tradizionale pranzo ai meno fortunati delle diocesi umbre

Tavola imbadita per i meno fortunati delle diocesi di Perugia-Città della Pieve dove, nelle varie parrocchie, si è tenuto il tradizionale pranzo di Natale. Anche nelle comunità della Caritas si è voluto per un giorno servire i più poveri, dando così un significato diverso alla Natavità

Una tavola imbandita, tanta gente da ogni dove e quel senso di carità comune dei fedeli della diocesi di Perugia-Città della Pieve che si sono ritrovati a servire il pranzo di Natale a persone in difficoltà, emarginate, sole, seguendo così l’esempio dell’arcivescovo monsignore Gualtiero Bassetti che ha accolto a casa sua, nel quattrocentesco palazzo dell’Arcivescovado, più di settanta ospiti con la collaborazione di volontari ed operatori della Caritas diocesana.

Le persone che hanno preso parte al pranzo di Natale in parte sono fruitori abituali del Punto Ristoro Sociale Comune-Caritas “San Lorenzo”, ospiti della Casa “San Vincenzo”, gestita dalle Suore Figlie della Carità, e della struttura di accoglienza “Alle Querce di Mamre”, fondata del Servo di Dio Vittorio Trancanelli insieme alla moglie Rosalia e ad alcuni amici. C’erano anche famiglie che hanno in affido minori in difficoltà, persone “povere” per solitudine, come alcuni anziani, e famiglie di immigrati provenienti dal continente africano, da Paesi del Medio Oriente e Mediterraneo. Per tutte loro mons. Bassetti ha avuto parole di incoraggiamento e di conforto.

Nelle comunità invece parrocchiali di periferia, come quelle di Ponte San Giovanni e di Castel del Piano, sono state organizzate grandi tavolate, ospitando così a pranzo diverse decine di persone. Anche le strutture di accoglienza della Caritas diocesana “Il Casolare” in Sanfatucchio di Castiglione del Lago e il “Santuario della Madonna dei Bagni” in Casalina di Deruta, hanno preparato il Pranzo di Natale per tanti ospiti provenienti anche dalle vicine comunità parrocchiali. Non sono mancate neppure le famiglie che hanno “aggiunto un posto a tavola” nel giorno di Natale, come fanno da tempo con le persone che “seguono” durante l’anno nell’aiutarle ad affrontare al meglio le loro difficoltà.

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