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Cronaca

LA DENUNCIA A Perugia si butta via l’antico e si rifà ex novo un portone del Seicento

Riceviamo e pubblichiamo l'intervento  di Sandro Allegrini grande esperto di storia e tradizioni di Perugia. Ecco per i nostri lettori la denuncia-scoperta di Sandro. 

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di Sandro Francesco Allegrini
A Perugia si butta via l’antico e si rifà ex novo un portone del Seicento. “Costava più restaurarlo che rifarlo”, la risibile spiegazione. Non bastava aver malamente restaurato il portone principale del monastero benedettino di Santa Caterina, in corso Garibaldi. Pare abbiano fatto un trattamento anche peggiore a quello, sempre seicentesco (1658), della chiesa che si apre sul portale dell’Alessi. Difatti, più di un esperto sostiene che sia stato rifatto ex novo. Perché il procedimento era più rapido ed economico: anziché mettere le mani su un “rudere” del Seicento.

Nel caso del portone principale – assicurano gli esperti – le modanature della parte inferiore non sono state ripristinate con legno della stessa specie, ma addirittura in plastica. E poi – sostiene chi se ne intende – è stato colpevolmente riverniciato a spruzzo. “Un altro danno ingente – spiega l’esperto restauratore Gustavo Sanchirico – è anche il cambio delle ferrature. I chiodi, vecchi di oltre quattro secoli, sono stati rimossi, forse perché ne mancavano diversi. Così si è pensato a una sostituzione integrale con prodotti nuovi di zecca”.

Tra l’altro, come ciò non bastasse, un procedimento ancor più biasimevole sarebbe stato posto in essere nel (mancato) restauro del secondo portone, più in basso, quello inserito nello splendido portale dell’Alessi. Tagliando la testa al toro e rifacendolo integralmente. Si tratta di beni tutelati. Ma chi aveva il compito di vigilare ha visto o ha girato la testa da un’altra parte?

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