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Cronaca

Portato a termine il taglio della foresta urbana di piazza Puletti e campetto. Rimosso anche il ceppo in bilico sulla strada

Resta però il problema della potatura. “Quel ceppo non sarebbe caduto per il semplice fatto che i cavi erano stati incapsulati dalla pianta durante la crescita"

Portato a termine il taglio della foresta urbana di piazza Puletti e campetto da basket. Resta però il problema della potatura. Rimosso anche il ceppo che aveva fatto temere cadute rovinose a danno di veicoli e passanti. In proposito i tagliatori raccontano: “Ci hanno presi di mira sui social e attaccati massicciamente. Ma il danno temuto era sovradimensionato”. Spiegano: “Quel ceppo non sarebbe caduto per il semplice fatto che i cavi erano stati incapsulati dalla pianta durante la crescita. Era così saldamente attaccato che, non potendo usare la motosega (rischiando il taglio del cavo elettrico), abbiamo dovuto procedere a forza di sega a mano: una fatica bestiale!”. 

Ma la rimozione era operazione obbligata. E va bene così. Nella mattinata di ieri hanno completato due lavori: la rimozione del copioso materiale di risulta e la scarnificazione dei ceppi. Già perché hanno dovuto procedere per fasi. In un primo momento, abbattute le piante, ne avevano lasciati gli spuntoni di oltre un metro. Spiegazione: si doveva dimostrare di aver tagliato effettivamente le piante segnate con vernice. A tale scopo hanno effettuato fotografie che documentassero la corretta esecuzione del compito. In un secondo momento, hanno tagliato i tronchi alla base. Restavano però gli attacchi al suolo, non potendo procedere – con l’uso della motosega – a un taglio a raso. Da qui la necessità di scavare il terreno intorno al ceppo e arrivare alla parte superiore dell’apparato radicale.

Un’osservazione: si sono tagliate solo le piante segnate, ossia quelle fitte e sofferenti. Ma ce n’erano di certo altre che sarebbe stato opportuno eliminare. Ma, come si dice: “Sto coi frati e zappo l’orto”. Questo hanno fatto i tagliatori. Cosa ottima è stata la decisione di eliminare l’albero che stava sfasciando il muro lungo via degli Scortici, sull’angolo, in prossimità della lapide bilingue sino-latina. Il danno è già consistente e quella ferita ampia nel muro andrà risarcita. È stato invece lasciato il tronco incassato nella muratura davanti alla farmacia Vitali: lì non si rischiano crolli e, oltretutto, è un bello spettacolo il dialogo fra l’elemento antropico (il muro) e quello naturale (la pianta).

Sconforto nei residenti di prossimità che debbono continuare a sorbettarsi i rami fin quasi dentro le loro finestre e sopra i tetti di via della Pergola. Vige infatti la parola d’ordine “niente potatura”. “Non è questo il momento giusto per procedere alla potatura. Che dovrà essere rinviata ad altra fase”. Intanto, ampia delusione nei residenti che saranno ancora privati di luce e aria. Ma che vuoi farci? Se ne riparla prima della prossima primavera. Ossia prima che le piante iniziano a “gettare”. “A voler fare bene – dice chi se ne intende – queste alberature andrebbero scapitozzate per ricondurle a una crescita controllata”. La prospettiva non è brillante e potrà generare la protesta degli ambientalisti. Ma se tagliar bisogna, lo si farà. Con le buone o con la forza. Di necessità virtù.

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