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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Ponte Felcino

Ponte Felcino, quell'opera simbolo del lavoro (e costata cara), ora abbandonata alla ruggine

E' tutto fermo, secco, rugginoso: un monumento all’enfasi e alla retorica del passato. Senza più presente né futuro

Ecco dove vanno a finire i nostri soldi: in ruggine e abbandono. A Ponte Felcino quella fontana con la Ritrecine è ormai un residuato inutile e ossidato. Ed era costata, si dice, una cifra esorbitante.

Siamo nella zona della torre Baldelli-Bombelli (già Alfani) che risale al 1300-1400 come fortificazione lungo il Tevere, a protezione dei molini e dei granai del Ponte.

Nell’altra torre si trovava il “molino della Catasta e del Collegio della Mercanzia”. La torre del molino, dal 1878, divenne sede delle turbine che fornivano energia al Lanificio Bonucci.

Il Comune di Perugia, dopo un costoso e laborioso intervento, ha qui realizzato la piazza, il giardino, la fontana con la Ritrecine  e gli uffici della circoscrizione. Oggi c’è l'ostello che ospita i migranti e l'ufficio dei vigili urbani.

Ma torniamo allo spreco. Al centro della piazza e di fronte alla torre è stata posta la Ritrecine (turbina ad asse verticale, con pale), simbolo del lavoro del passato.

La ruota idraulica ricorda l’utilizzo dell’acqua, da parte dell’uomo, come risposta al reperimento dei beni necessari per la vita. Più di 2000 anni prima dell’avvento dei motori e dell’energia elettrica. Costruire questo elemento è stato molto impegnativo e costoso.

Si tratta di una ruota a pale di metallo di un vecchio mulino ad acqua, già funzionante con una catena che la faceva girare. Ora è tutto fermo, secco, rugginoso: un monumento all’enfasi e alla retorica del passato. Senza più presente né futuro.

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