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Cronaca Ponte della Pietra

Lì dove c'era un campo sportivo ora ci vogliono fare la seconda chiesa: la rabbia dei cittadini

A Ponte della Pietra i cittadini hanno dovuto fare un comitato per cercare disperatamente di stoppare la variante urbanistica che consentirà di distruggere un campo sportivo (l'unico) per una nuova chiesa (la seconda). Ecco cosa pensano i cittadini che ancora non sono stati presi in considerazione

Una chiesa c'è già e accoglie regolarmente i fedeli. Ma a Ponte della Pietra ne vogliono fare un'altra. I lettori di Perugiatoday.it penseranno: "che problema c'è? Se lo vogliono fare...lo facciano". Purtroppo, come spesso accade, il problema è un altro: per fare la seconda chiesa bisogna distruggere il campo sportivo di Ponte della Pietra. Per la precisione: l'unico campo di calcio, uno dei pochi in erba a Perugia e raro punto di aggregazione locale di tanti giovani del posto. A dirla con le parole di Celentano: lì dove c'era l'erba (il campo da calcio) ora c'è una città (intesa come nuova super-chiesa).

Per fare una chiesa nuova ci vuole un'autorizzazione. E qui entra in ballo il laico Comune di Perugia diretto dal sindaco Wladimiro Boccali. L'assessore all'urbanistica, sentiti gli uffici, ha predisposto una variante urbanistica per consentire l'opera fortemente voluta dalla Chiesa con tanto di richiesta ufficiale all'amministrazione comunale. Tutto regolare e tutto nella norma, per carità! Ma cosa ne pensano i cittadini di Ponte della Pietra? Il loro parere teoricamente sarebbe importante anche fosse solo per questioni di piacioneria politica (i voti sono il sale della democrazia). Loro, una parte importante dei cittadini, non sono d'accordo: in 200 hanno già raccolto le firme per dire no a questo cambio urbanistico. Una petizione che va avanti da soli due giorni ed è quindi destinata a crescere. Si è costituito anche un Comitato “IL CAMPO DA CALCIO NON SI TOCCA” che ha voluto dire la sua. 

Primo pensierino da tenere conto: "Come abitanti di Ponte della Pietra manifestiamo tutta la nostra disapprovazione per la scelta del Comune di demolire il campo da calcio di Ponte della Pietra per far posto a una nuova chiesa. Si sta votando infatti in Comune una variante al Piano Regolatore Generale che di fatto priva il quartiere del campo da calcio, tra i più storici di Perugia e unico in erba, e in cui ogni anno centinaia di bambini vengono tolti dalla strada e educati ai principi formativi dello sport. Il campo da calcio fa parte della nostra storia e rappresenta uno dei pochi, se non l’unico, punti d’aggregazione e sportivi del quartiere".

Secondo pensierino: "Il Comune non può rinunciare al suo ruolo di governo del territorio e non deve avere un atteggiamento di parte nella vicenda, anche se a fare la richiesta di variante è la parrocchia e la Curia. Il Comune è l’unico soggetto che può concedere o non concedere la variante e dovrebbe avere l’obbligo di valutare l’impatto urbanistico e sociale che tale atto determinerà a Ponte della Pietra nell’interesse di tutto il quartiere e non solo della parrocchia".

Ora passiamo anche ad un altro problemino che a Ponte della Pietra è molto sentito: quello della cementificazione selvaggia che vivono da almeno un trentennio. "Per questo come cittadini e genitori ringraziamo tutti i Consiglieri che hanno cercato e cercheranno di salvare l’impianto sportivo (ci ricorderemo di loro alle prossime elezioni) e si opporranno a questo ennesimo stupro del territorio di Ponte della Pietra: Non ci servono altri 12000 metri quadrati in più di cemento in una parte del quartiere già congestionata in termini urbanistici e di viabilità, soprattutto in una zona che rappresenta l’ultimo polmone verde del quartiere. Per questo chiediamo che si blocchi l’atto in Consiglio: quando la variante sarà operativa si procederà allo smantellamento dell’impianto sportivo per dare il via alla costruzione della nuova chiesa".
 

Il Comitato lancia anche un appello provocatorio al Vescovo Monsignor Gualtiero Bassetti: "Esiste davvero la necessità di un’altra chiesa a Ponte della Pietra? La parrocchia non dovrebbe avere a cuore le esigenze dei suoi fedeli che oggi le chiedono di lasciare in vita il campo da calcio e le attività che da oltre quaranta anni lì si svolgono?".

Ora, dopo aver fatto parlare il comitato, due piccole considerazioni: la prima, come si può barattare la perdita con un campo di calcetto annesso alla chiesa in cambio di un vero e proprio campo da calcio? La seconda: ma siamo sicuri che la Chiesa perugina abbia ben capito il messaggio di Papa Francesco? Non ha detto di andare nelle periferie a edificare chiese....ma di stare in mezzo ai giovani e agli ultimi....anche su un campo da calcio. O no?

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